La Trama Fenicia: recensione del film di Wes Anderson

Un cast stellare sprecato per il solito film andersoniano, ormai diventato un curatissimo ma noioso e autoreferenziale esercizio di estetica.

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La Trama Fenicia: recensione del film di Wes Anderson

Tsa-tsa Korda (Benicio del Toro) è uno stramiliardario europeo appena sopravvissuto al sesto attentato aereo consecutivo. Sapendo di essere in pericolo di vita per via dei suoi loschi affari, che gli hanno procurato molti nemici, decide di nominare sua erede l'unica figlia femmina, Liesl (Mia Threapleton). I due non si vedono da anni, ma Tsa-tsa non esita a calpestare i diritti degli altri nove figli maschi pur di cercare di riallacciare i rapporti con lei.

Non è molto chiaro il motivo di questa scelta, ma nell'economia del racconto questo è irrilevante, come del resto quasi tutto quello che viene mostrato.

Liesl inizialmente non sembra essere molto interessata, è in procinto di prendere i voti, ma alla fine accetta. Il film poi scorre con una storia che arranca stancamente, di fatto un semplice pretesto per esibire in maniera visivamente impeccabile una stuola di personaggi bizzarri, che in ambienti vintage geometricamente perfetti perdono tempo indugiando in interminabili dialoghi autoreferenziali.

Benicio del Toro in La Trama Fenicia

La Trama Fenicia: un cast stellare sprecato per il solito film di Wes Anderson, cioè una bellissima confezione contenente il vuoto pneumatico

La Trama Fenicia è il solito film di Wes Anderson. Nel senso più ampio del termine. Tutte le inquadrature, prevalentemente statiche, rigorosamente simmetriche e centrate, sono curate nei minimi dettagli. Così come i costumi, i trucchi, le acconciature, i colori, gli oggetti, la messa in scena, l'estetica retrò che domina sovrana.

Ovviamente c'è anche una famiglia disfunzionale, con un padre assente, e il suo tentativo di riconnettere in qualche modo rapporti umani ormai in sfacelo, il tutto condito con un battaglione di personaggi eccentrici, che hanno permesso a uno stuolo di star di prendere parte a questo ultimo, asettico esercizio di stile di Wes Anderson.

Infatti ci sono anche Michael Cera, Tom Hanks, Scarlett Joahnsson, Benedict Cumberbatch, Bill Burray e l'onnipresente Willem Dafoe, tanto per citare in ordine alfabetico quelli che mi sono rimasti in mente.

Anche perché la maggior parte di loro recita in camei puntiformi, nell'ambito del consueto cast corale di Wes Anderson, animando personaggi privi di memorabilità, spessore e funzione narrativa.

Michael Cera e Mia Threapleton in La Trama Fenicia

Il film vorrebbe probabilmente essere intriso di umorismo nero, operazione che vorrebbe forse essere facilitata dal citato stuolo di improbabili personaggi assurdi che brulicano senza scopo sulla scena, e in effetti devo ammettere che qualche sorriso questo film me lo ha strappato, tra uno sbadiglio e l'altro.

Quella che manca è però una storia che susciti un minimo di interesse nello spettatore, perché non tutti pagano un biglietto per guardare quello che è un mero esercizio estetico cinematografico, peraltro del tutto analogo ai precedenti sforzi creativi andersoniani.

Una cosa che ho apprezzato è che il film comunque non raggiunge le due ore di durata complessiva, ma si ferma a 105 minuti, cosa che mi ha impedito di addormentarmi sulla poltrona.

In definitiva, credo che questa pellicola sarà di certo apprezzata dai cultori dell'estetica andersoniana, ma susciterà reazioni ben poco entusiastiche dalla maggior parte degli spettatori, che magari al cinema vorrebbero gustarsi (anche) un racconto che abbia un senso e che sia in grado di suscitare un minimo di interesse.

Questione di punti di vista, ovviamente.

La Trama Fenicia - trailer ufficiale ITA