LA SCUOLA PICCOLA ZATTERE: UNO SPAZIO ALL’INSEGNA DELLA LIBERA ESPRESSIONE

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LA SCUOLA PICCOLA ZATTERE: UNO SPAZIO ALL’INSEGNA DELLA LIBERA ESPRESSIONE
Immagine dal sito https://www.scuolapiccolazattere.com/

La Scuola Piccola

Affacciata sul Canale della Giudecca, la Scuola Piccola Zattere è stata inaugurata nel novembre 2024 e si pone l’obbiettivo di favorire lo sviluppo e la promozione delle arti e dei progetti culturali in senso lato, integrandosi e integrandoli nel contesto veneziano.

La sua volontà di collegamento con la città in cui opera è evidente dalla stessa scelta del nome: il richiamo alle scuole piccole, che nel passato avevano la funzione di fungere da collegamento orizzontale tra le persone che svolgevano mestieri affini, vuole riportare in luce una idea di organizzazione civica riletta alla luce dei tempi attuali.

La spinta alla collaborazione si traduce in pratica in una rete di contatti con artisti e operatori culturali, soprattutto legati alla città di Venezia (residenti o studenti), che vengono ascoltati e supportati anche attraverso borse di ricerca e la messa a disposizione dei propri spazi per progetti autogestiti.

L’importanza di scambio, interazione e abbattimento dei confini si esplica in un’idea di pedagogia che si trasforma in esito e non in mezzo di definizione iniziale. La promozione di linguaggi diversi e della libertà di espressione si inserisce in una volontà più ampia di dialogo tra popoli e culture differenti, condannando ogni forma di guerra e discriminazione. Attraverso la cultura e la sua promozione nel contesto veneziano, dunque, la scuola piccola si pone obbiettivi più ampi, portandosi dal locale al globale.

Il Ridotto

Il Ridotto è uno spazio versatile e non volutamente rigidamente definito che, in questo senso, è espressione materiale della apertura e versatilità della Scuola Piccola stessa.

Inizialmente dedicato ad attività formative ed educative vuole di conseguenza sperimentare nuove forme di accoglienza. Essendo liberamente accessibile, è aperto ad accogliere i pubblici in situazioni di gioco, riposo o dialogo.

Il Ridotto, installation view, Scuola Piccola, ph. Linda Arnosti

Nello spazio troviamo l’installazione di Andrea Canepa, prima artista in residenza presso la Scuola, da novembre 2024 a febbraio 2025. Particolarmente sensibile al movimento nello spazio, che si può coniugare in design, gioco o danza, mette in luce il nostro collegamento, mai rigido e spesso personale, con gli spazi che attraversiamo.

In questo senso, Geometrie del possibile, riprendendo le geometrie modulari pavimentali, le pone in maniera tale da sottolineare la loro potenzialità e la loro lontananza da una rigidità spesso associatagli: l’installazione non vuole imporre, ma invitare a riconcepire e ricostruire lo spazio personalmente, attraverso il gioco e la creatività.

Lo spazio espositivo

Salendo al piano superiore si accede a una serie di spazi dedicati a installazioni.

Agnieszka Mastalerz esplora, attraverso una installazione video a tre canali, l’interazione tra macchina e umano attraverso il movimento tecnico e programmato della prima e studiato e interpretato dal secondo. Alcune ginnaste eseguono una coreografia, ripresa a rallentatore per catturare ogni dettaglio nella movenza del corpo; contemporaneamente un robot esegue movimenti programmati in maniera precisa e senza una reinterpretazione che solo la componente emotiva può portare.

I Come From Outside of Myself è la proposta di Ludovica Carbotta per creare uno spazio-padiglione che racchiuda, nel suo piccolo, l’Europa intera. Le cornici frantumate e lasciate sparse sul pavimento suggeriscono l’idea di labilità e inconsistenza dei confini Europei, mutevoli per chi si trova all’interno, rigidi per chi invece si trova all’esterno. Lo spazio diventa uno spazio della potenzialità, capace di passare da Paese in Paese. Le lavagne con le scritte e i disegni più diversi è come se invitassero chiunque a manifestare la propria voce in questo spazio, che rappresenta l’Europa, i suoi conflitti e le sue aspettative.

I Come From Outside of Myself, Ludovica Carbotta, installation view, Scuola Piccola, ph. Linda Arnosti

Anna Witt propone un luogo che stimola i sensi. Allestito in modo da evocare una stanza a metà tra un salotto e una sala d’attesa è volutamente disordinato: vetri frantumati, libri strappati in piccoli pezzi accolgono lo spettatore. La volontà è quella di attivare il senso dell’udito attraverso la vista: un video ASMR ripropone i suoni del disfacimento degli oggetti nello spazio, sottolineando come la calma derivata dal suono abbia un aspetto ambivalente di violenza distruttrice e piacere.

Soft Destructions, Anna Witt, installation view, Scuola Piccola, ph. Linda Arnosti

Si pone dunque come spazio volto allo stimolo, dove il potenziale equilibrio della stanza nell’arredo e nel cromatismo viene spezzato dagli oggetti rotti e rovesciati a terra.

Lo stimolo e l’attivazione dei sensi, due cose che potremmo dire, alla fine, definitorie della missione della Scuola stessa: lo stimolo alla condivisione, porta a progetti che, attraverso l’arte e la cultura, usano i sensi per guidare verso una riflessione ampia e a volte senza una conclusione certa.

 Orari:

Da Lunedì a Domenica
Dalle 11.00 alle 19.00
Martedì chiuso

Link al sito: https://www.scuolapiccolazattere.com/