La Scuola Grande dei Carmini: la ricca offerta della struttura del XVII secolo

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La Scuola Grande dei Carmini: la ricca offerta della struttura del XVII secolo
Scuola Grande dei Carmini, dettaglio soffitto stuccato

Sulla Scuola

La Scuola Grande dei Carmini si trova all’angolo tra campo Santa Margherita e campo dei Carmini. Dedicata a Santa Maria del Monte Carmelo (da qui il nome Carmini) fu riconosciuta dal Consiglio dei Dieci il 22 settembre 1597 e assunse il titolo di Grande nel 1767. La Confraternita aveva fatto costruire la sede attuale in stretta vicinanza con la chiesa dei monaci carmelitani che si affaccia su campo dei Carmini: risultava così materialmente evidente lo stretto legame tra i Padri e i Confratelli. L’interno della struttura conserva l’apparato decorativo originale, che continua a stupire i visitatori contemporanei, con soffitti stuccati, opere ad olio e originali dossali lignei intagliati. In particolare, nella Sala del Capitolo, dove si riunivano i Confratelli, si può ancora ammirare il soffitto che Tiepolo dipinse tra il 1739 e 49.

Venice Music Project

La Scuola Grande dei Carmini ospita l’attività di Venice Music Project, principale associazione no-profit che si occupa di riportare agli occhi e alle orecchie contemporanei la musica barocca. Attraverso attività di ricerca, restauro e infine esecuzione musicale, l’associazione offre la possibilità di immergersi nell'atmosfera barocca grazie anche alla suggestività della Scuola, presentando strumenti originali dell’epoca. Il 7 giugno, con protagonista Vivaldi, si terrà l’ultimo concerto della stagione prima della ripresa a settembre.

Link al sito: https://venicemusicproject.it/

Jacopo Palma il Giovane ritrovato

La Scuola Grande dei Carmini ospita fino all’8 giugno l’esposizione Jacopo Palma il Giovane ritrovato, curata da Marco Dolfin. Vengono riunite per l’occasione, nell’ambiente evocativo della Scuola, tre opere dell’artista recentemente scoperte e mai offerte prima d’ora allo sguardo del pubblico.

In particolare si parla di opere provenienti da collezioni private: una pala d’altare con Adorazione dei pastori, un autoritratto giovanile e un disegno. Questi lavori si integrano in un vasto catalogo, permettendo di approfondire e analizzare al meglio l’evoluzione dell’artista, inserendo la sua produzione in quella più ampia della pittura veneta tra Cinquecento e Seicento.

L’Adorazione dei pastori (1595 circa)

L’opera inedita che con molta probabilità era destinata a una cappella privata si presenta con una struttura circolare che porta l’occhio dello spettatore su diversi livelli, quello più basso che sembra intersecarsi con il nostro spazio reale, quello con Maria che svela il piccolo Gesù e l’ultimo con gli angeli e la luce divina che scende sulla terra. Gesù bambino così non occupa solo il centro della composizione ma anche della narrazione stessa. Lo svelamento della sua figura provoca le reazioni dei personaggi, che sono persone vive e reali colte in atteggiamenti di grande dinamicità. Il bambino in primo piano sta indicando il Salvatore a qualcuno fuori dalla composizione, forse allo spettatore stesso, invitandolo a entrare in questo vortice ascensionale che porterà alla salvezza del Paradiso.

Dettaglio Sala dell'Archivio con Adorazione dei pastori