La Scelta del regista catalano Roger Bernat al Palamostre di Udine per la Stagione di Teatro Contatto in Real Life. Sabato 26 ottobre ore 20.30 il dispositivo partecipativo dove gli spettatori prendono il posto della direzione artistica del teatro

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La Scelta del regista catalano Roger Bernat al Palamostre di Udine per la Stagione di Teatro Contatto in Real Life. Sabato 26 ottobre ore 20.30 il dispositivo partecipativo dove gli spettatori prendono il posto della direzione artistica del teatro

Come si fa cultura? Fino a che punto la programmazione è una forma di drammaturgia? Queste sono solo due delle tante domande cheRoger Bernat, artista e regista catalano conosciuto in Europa e nel mondo per la sua capacità di creare dispositivi in cui sono gli spettatori a dar forma alla performance, solleva inLa scelta, un dispositivo dove il pubblico prende il posto della direzione artistica per affrontare il difficile compito di scegliere uno spettacolo. La performance è in programmasabato 26 ottobre ore 20.30alPalamostre di Udineper laStagione Teatro Contatto In Real lifedelCSS Teatro stabile di innovazione del FVG.

"In un mondo in cui la partecipazione è un dato di fatto ma quasi mai reale, - afferma il regista catalano - il teatro si assume il compito non facile di mettere in scena una partecipazione che riesca a essere reale."

Ospite a Contatto nel 2011 con la sua prima azione partecipativa Domini Públic,Roger Bernattorna a Udine con un nuovo progetto che riproduce, testimonia e tergiversa intorno a questa esperienza, raccontando un’altra possibilità di fare programmazione culturale: dove le persone prendono parola. Il pubblico è chiamato a sperimentare i meccanismi di funzionamento di una direzione artistica partecipata: vedere, discutere, scegliere. Una finzione che produce effetti sulla realtà culturale della città stessa.

Roger Bernatutilizza strumenti teatrali per costruire spettacoli in cui il pubblico si mette in scena. Queste perfomance partecipative confondono i ruoli di attore e spettatore e mettono il pubblico di fronte all'esperienza poetica e non sempre consolante dell'insufficienza e del dubbio. Sebbene i suoi progetti siano stati presentati prevalentemente in contesti teatrali, nell'ultimo decennio sono stati prodotti anche da istituzioni come Documenta a Kassel o la Biennale di San Paolo.

Alcuni dei suoi lavori sono Domini Públic (Teatre Lliure, Barcelona, 2008), La consagración de la primavera (Teatro Milagro, México, 2010), Please Continue: Hamlet (con Yan Duyvendak. Théâtre du Grütli, Gi- nebra, 2011), Pendiente de voto (Centro Dramático Nacional, Madrid, 2012), Desplazamiento del Palacio de La Moneda (STML, Santiago de Chile, 2014), Numax-Fagor-plus (KunstenFestivalDesArts, Bruselas, 2014), We need to talk (Temporada Alta, Girona, 2015), No se registran conversaciones de interés (MUCEM, Marsella, 2016-17), The place of the Thing (Documenta 14, Atenas-Kassel, 2017), Flam (Festival Grec 2019), ENA (Teatre Lliure, 2020), Desnonissea (CASM, 2021), PIM PAM (34 Bienal de Sao Paulo, 2021) o Terra Baixa (Teatre Lliure, 2022).

Nel 2009 ha curato, insieme a Ignasi Duarte, il libro Querido Público. El espectador ante la participación: jugadores, usuarios, prosumers y fans (CENDEAC, Murcia).

È stato inoltre fondatore della compagnia General Elèctrica (1998- 2001), della Associació d’Artistes Escènics (2006-2008) e tra il 2015 e il 2020 è stato a capo del centro di produzione e ricerca sulle arti visive Hangar.

Tra i riconoscimenti ricevuti si ricorda il Premio Sebastià Gasch 2017.