La Sala del Consiglio di Palazzo d’Accursio riapre con l'esposizione al pubblico di due “Sibille” di Elisabetta Sirani
Dopo i lavori di restauro per il nuovo impianto audio e video, arrivano in Comune quattro opere d’arte al femminile, su concessione temporanea della Pinacoteca Nazionale
Oggi, lunedì 6 marzo le sedute del Consiglio comunale tornano in presenza (in modalità mista) nella sala del Consiglio di Palazzo d’Accursio, che viene contestualmente riaperta al pubblico, dopo una breve chiusura per i lavori di restyling di cui è stata oggetto nel mese di febbraio, con una novità che riguarda l’esposizione temporanea di opere d’arte in prestito dalla Pinacoteca di Bologna, a partire dall’allestimento di due “Sibille” di Elisabetta Sirani.
In apertura della seduta del Consiglio comunale, la presidente Maria Caterina Manca ha raccontato i lavori realizzati e il progetto culturale presentati stamane in conferenza stampa.
Qui l'intervento della presidente Maria Caterina Manca.
Gli interventi di manutenzione effettuati hanno riguardato il restauro delle poltrone, ricreando le sedute secondo l'antico metodo di realizzazione, mentre gli schienali sono stati sottoposti a un trattamento di rivitalizzazione del cuoio a base di cera d'api e creme riparatrici. Le incisioni sono state riportate al loro aspetto originario e sono anche state levigate eventuali imperfezioni delle parti lignee.
È stato inoltre installato un nuovo sistema audio/video e di gestione del voto digitale a supporto delle sedute del Consiglio comunale. Il nuovo impianto garantisce una migliore qualità del suono e delle immagini sia in sala che online. A questo si aggiunge un evoluto sistema di regia, che facilita la gestione delle dirette streaming, con sottotitolatura degli interventi e migliore accessibilità della comunicazione. Le postazioni dei consiglieri sono state dotate di basi con pulsantiera di voto e schermo per seguire il flusso video e i risultati delle votazioni.
La Sala del Consiglio comunale cambia volto non solo grazie a questi interventi di riqualificazione funzionale e strumentale. Per conferire un forte segno di rinnovamento anche a livello simbolico, in prossimità della Giornata internazionale della donna, nella sala più importante del Palazzo comunale - nota come Galleria dei Senatori, splendido esempio di arte barocca e tipico esempio di una tipologia di decorazione di interni che rese famosa la scuola bolognese nel mondo -, per la prima volta viene ospitata l’esposizione, a rotazione, di opere d’arte volte ad attribuire rilievo e visibilità a figure femminili che hanno contribuito alla storia della pittura felsinea e del Paese. Un’iniziativa per valorizzare, nel luogo di più alta rappresentanza istituzionale e fulcro della vita politica e amministrativa, il fondamentale impegno delle donne nella partecipazione democratica al governo della città attraverso il linguaggio dell’arte.
Il progetto è reso possibile da una convenzione sottoscritta dal Settore Musei Civici di Bologna con la Pinacoteca Nazionale di Bologna che prevede il prestito di quattro dipinti nel corso degli anni 2023 e 2024. La scelta delle opere è espressione di una progettualità condivisa tra due delle più importanti istituzioni culturali cittadine, che negli ultimi anni hanno più volte proficuamente collaborato ad iniziative congiunte, dimostrando quanto possa essere strategico un più ampio approccio di sistema sul territorio per promuovere la valorizzazione dei patrimoni museali. Dal confronto tra le direttrici della Pinacoteca Nazionale di Bologna, Maria Luisa Pacelli, del Settore Musei Civici Bologna, Eva Degl’Innocenti, e del Settore Cultura e Creatività, Giorgia Boldrini, sono state individuate tre opere di artiste, che nel corso dei secoli si sono distinte - non solo in ambito locale - per la loro attività: Lavinia Fontana (Bologna, 1552 - Roma, 1614) ed Elisabetta Sirani (Bologna, 1638 -1665), entrambe figlie d’arte, la prima originale pittrice di pale d’altare e apprezzata ritrattista, la seconda continuatrice dello stile di Guido Reni. A queste si aggiunge una quarta opera di Enrico Romolo, che ha come soggetto l’eroismo di una giovane donna.
La Sala del Consiglio comunale di Bologna a Palazzo d’Accursio riapre con l'esposizione al pubblico di due “Sibille” di Elisabetta Sirani
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