Lo scorso 3 febbraio, in occasione della celebrazione del santo protettore della gola, si è tenuta la presentazione aziendale del restauro della scultura lignea di San Biagio benedicente, restaurata nel 2017 grazie al contributo dello Studio di proprietà intellettuale Glp e della famiglia Petraz, titolare dello studio stesso.
San Biagio è un santo venerato dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Secondo la tradizione cattolica, San Biagio fu vescovo e martire della città di Sebaste, in Armenia, durante il III secolo. È conosciuto come il patrono dei malati di gola poiché, si narra, che abbia guarito un bambino che stava soffocando con una spina di pesce nella gola.
In molti luoghi di culto si possono trovare quadri e statue raffiguranti il santo, anche a Udine se ne conserva una, si tratta della statua lignea di San Biagio benedicente - opera del XV secolo attribuita a Domenico da Tolmezzo - situata all'interno del Museo del Duomo di Udine.
La scultura, custodita per anni nella chiesa di Santa Maria di Castello e sucessivamente trasferita in Duomo, necessitava di un accurato restauro ed è stata riportata al suo antico splendore nell’ambito di un più ampio progetto finalizzato alla valorizzazione delle opere conservate nelle chiese della Parrocchia di S. Maria Annunziata. L’importante lavoro di ripristino è stato curato dalla ditta "Esedra restauro e conservazione" ed eseguito dalle sapienti mani dell’artista Silvia Vanden Heuvel.
Il restauro è stato possibile, come detto, grazie al sostegno della famiglia Petraz che, riconoscendone il grande valore artistico e culturale, non ha esitato a mettere a disposizione i fondi per questo progetto cogliendo così l’occasione per festeggiare il 50° anniversario di attività dello studio GLP, azienda costituita nel 1967 da Gilberto Luigi Petraz (tuttora attivo in azenda). San Biagio rappresenta infatti un importante simbolo della comunità locale e della fede cattolica a cui la famiglia Petraz stessa è molto legata da diverse generazioni.
Grazie a questo contributo la statua è stata completamente restaurata e riportata alla sua bellezza originale e, in particolare, le sono stati restituiti i colori che tra il 1797 e il 1801 furono rimossi in occasione della trasformazione degli interni della chiesa di Santa Maria di Castello (ove era posizionata all’epoca). Il lavoro ha richiesto una grande attenzione per i dettagli e l'uso di tecniche specializzate in quanto il rifacimento di una scultura lignea policroma nasconde diverse insidie date dalle ripetute e spesso radicali manomissioni ma l'ottimo lavoro di Silvia Vanden Heuvel ci permette oggi di ammirare questo simbolo religioso come era stato originariamente pensato.
Servizio a cura di Guendy Furlan