KLIMT PRINTED. L'arrivo di Klimt a Grado

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KLIMT PRINTED. L'arrivo di Klimt a Grado
Stampa dalla Cartella Eisler, particolare

Il 10 agosto è stata inaugurata a Grado la mostra KLIMT PRINTED. Gustav Kilmt-Cartelle d’arte, curata da Roberto Festi e organizzata dal Consorzio Grado Turismo e dal Comune di Grado, con il sostegno della Regione Friuli-Venezia Giulia e con la collaborazione della Klimt Foundation di Vienna.

L’esposizione, accessibile gratuitamente, è stata organizzata presso la Casa della Musica, annoverata tra gli edifici più antichi di Grado. Risalendo, di fatto, al VI secolo d.C., l’edificio è stato restaurato nel rispetto delle sue caratteristiche originarie, diventando per Grado un’ideale sede espositiva.

Casa della Musica, Grado

La mostra, articolata su tre piani, propone l’arte di Klimt sotto un’altra prospettiva spesso trascurata: la stampa. La mano dell’artista viene dunque presentata, potremmo dire, indirettamente, attraverso stampe su carta che la riportano. Una cosa è evidente: lo spettatore è posto di fronte a un’opera d’arte (quella di Klimt) che si trova inglobata all’interno di un’altra opera d’arte (la stampa). La stampa dunque, di solito poco considerata, assurge da canale attraverso cui vedere e rileggere al tempo stesso l’opera dell’artista.

Sono esposte così tavole selezionate da cartelle realizzate da Hugo Heller (Das Werk von Gustav Klimt, 1918), Gilhofer & Ranschburg (Gustav Klimt. Fünfundzwanzig Handzeichnungen, 1919) e infine da Max Eisler (Gustav Klimt. Eine Nachlese, 1931).

La prima cartella è testimonianza di quell’interesse per i simboli grafici che Klimt ha assorbito dalla Vienna del suo tempo e che parallelamente ha portato Alois Riegl alla sua ricerca sulla genesi dell’ornamentazione nei suoi Stilfragen. Interessanti e significativi sono infatti i segni grafici racchiusi in un quadrato, che lo stesso Klimt ha scelto di inserire in ogni stampa delle sue opere. Ogni simbolo scelto, lungi dall’essere casuale, ha un collegamento con l’opera a cui è assegnato, presentando in maniera essenziale, potremmo dire, l’essenza reale di questa. Per Alice Strobl:

“Essi (questi simboli) non sono degli schizzi ornamentali per i vari dipinti. Considerati in rapporto ai dipinti, se ne evince che qui si esprime in sintesi l’interpretazione di ogni singola opera”.

L’interesse per il “segno” viene dunque sdoppiato, essendo presente sia nell’opera dell’autore, riportata su carta, sia in quella che la riporta allo spettatore, cioè la stampa.

Stampa dalla Cartella Heller

Al secondo piano troviamo alcuni schizzi dell’artista, disegni di donne, che da soli esprimono quell’attenzione dell’artista non solo verso la riproduzione dell’essenza della ritratta ma anche verso l’ornamento: è qui manifestata la predilezione che Klimt, con la sua arte, ebbe per le donne, e di risposta, la volontà di queste donne di farsi rappresentare dall’artista (si diceva che numerose donne desiderose di farsi ritrarre sostassero in fila di fronte al suo studio).

Sempre sul medesimo piano, è esposto il “Klimt grafico” con pagine e copertine della rivista Ver Sacrum e con alcuni manifesti per le mostre della Secessione viennese. Queste esprimono in maniera forte questa idea di arte totale, un’arte che si estende e ingloba ogni angolo della vita quotidiana. Obbiettivo che, in fin dei conti, si è riproposta l’attuale mostra: esponendo fogli di carta che diventano opere d’arte doppie, per ciò che riportano e per ciò che sono, ha trasformato temporaneamente la Casa della Musica in un museo di Kilmt e della stampa.

Ver sacrum 1898

Orari:

Dal 11 agosto al 4 settembre, tutti i giorni dalle 18.00 alle 23.00

Dal 5 settembre al 2 ottobre, da lunedì a sabato 10.00-13.00/16.00-19.00 e la domenica 11.00-18.00

Dal 3 ottobre al 27 ottobre, da giovedì a domenica 10.00-13.00/15.00-18.00