Perché grandi visioni economiche si sono spesso rivelate pericolose chimere? Lo spiega Carlo Cottarelli nel suo saggio “Chimere. Sogni e fallimenti dell’economia” (Feltrinelli), che l’autore presenta giovedì 31 agosto agli incontri con l’autore e con il vino, promossi dall’Associazione Lignano nel Terzo Millennio presieduta da Giorgio Ardito.Appuntamento alle 18.30 al PalaPineta nel Parco del Mare, con ingresso libero; conduce Alberto Garlini, curatore della rassegna.
Cos’hanno in comune il sogno libertario delle criptovalute, quello tecnocratico dell’indipendenza delle banche centrali, la finanziarizzazione del sistema economico, l’abolizione della fatica attraverso la tecnologia, la globalizzazione e un mondo senza barriere, l’illusione della crescita infinita e l’idea che, tagliando le tasse ai ricchi, tutti staranno meglio, come con la flat tax? Sono sette grandi sogni immaginati e concretizzati da riformisti visionari, uomini e donne con la volontà di cambiare il mondo. Eppure, il confine tra sogno e utopia è spesso sottile, e tante idee geniali, messe a confronto con la realtà, hanno preso la direzione sbagliata: qualcosa è andato storto. Nelle vicende umane, del resto, i percorsi possono diventare accidentati, le cose possono sfuggire di mano, e i risultati rivelarsi deludenti o implicare effetti collaterali indesiderati. Carlo Cottarelli chiama quelle visioni “chimere” e le racconta in questo libro, spiegando al grande pubblico qual è la consistenza dei sette sogni e qual è la posta in gioco del loro successo o fallimento. Sono questioni che riguardano noi e le generazioni future, perché dovremo affrontare il problema di una crescita compatibile con i vincoli ambientali, la necessità della stabilità monetaria, le conseguenze di un’eventuale deglobalizzazione. “Stiamo sognando troppo a lungo e, nel mentre, non facciamo quello che sarebbe necessario per rendere il sogno una realtà. C’è ancora tempo, è vero, ma dobbiamo renderci conto che sognare non è abbastanza”.
Alla fine dell’incontro, la degustazione dello Spumante Brut dell’Azienda Agricola Obiz di Cervignano del Friuli. Un vino spumante metodo Charmat, dal colore giallo paglierino brillante. Bouquet delicato, con note di fiori di acacia, leggeri sentori speziati. Gusto secco, fresco e vivace, armonico e piacevolmente lungo sul finale
c.l.