La Casa della Musica di Grado, edificio storico del VI secolo d.C., ospita fino al 31 Agosto la mostra Marcello Mascherini e Biagio Marin. Un sodalizio tra artisti del Novecento, che si colloca all'interno degli eventi per la nomina di Gorizia a capitale europea della cultura 2025.
La mostra si propone di ripercorrere la vita e l'attività dell'artista friulano Marcello Mascherini (Udine, 1906 - Padova, 1983) e il suo rapporto con il poeta dialettale, scrittore e intellettuale gradese Biagio Marin. Lo spettatore è accompagnato attraverso due piani ospitanti pannelli esplicativi, sculture, disegni, documenti e foto d'epoca. Il terzo piano è dedicato alla proiezione di un video.

Ciò che emerge attraverso l'immersione nella vita e nell'arte di Mascherini è lo stretto rapporto che intercorre tra lui e la Carnia. Le sue sculture riprendono la naturalezza della roccia erosa dall'acqua e dalle intemperie e restituiscono questi elementi attraverso lo studio e la techne. Capiamo allora l'affermazione di Marin: "Ma anche la pietra può cantare e Mascherini la fa cantare".
Tra le opere esposte troviamo la Bagnante del 1952, che, secondo le parole del poeta Alfonso Gatto, si offre allo sguardo contemporaneamente chiudendosi su se stessa, a ricercare la propria intimità. L'opera è accompagnata da una serie di disegni che per l'artista fungevano da "chiarificatori di idee" prima di tramutarsi plasticamente, essendo "la prima emozione" che l'artista riversava al di fuori di sé.

La potenza creativa di Mascherini è espressa a pieno verso la fine della sua carriera quando, lasciate da parte le figure umane, si dedica alla composizione di Fiori. Non si tratta di piante veramente esistenti: la loro forma è piuttosto una sintesi degli scenari naturali offertisi all'artista durante la sua vita. Così "nessuna di queste ha un corrispondente in natura". Ma è proprio dal loro ibridismo che emerge la profonda comprensione dell'artista per il mondo esterno. Questo era di fatto il suo modo di operare. Sull'opera Estate, che raffigurava alcune donne al bagno l'artista aveva dichiarato: "Scelsi una di quelle donne che si bagnavano a modello per la mia statua, ma guardando a lei pensavo a tutte le bagnanti che vivono e partecipano della generosa stagione. [...] Avevo guardato al modello per comprenderlo, non per copiarlo, pur tenendolo costantemente vicino, facendolo gridare e ripetere continuamente il movimento".
È la comprensione profonda e intima delle cose che permette di replicarle senza perdere il proprio sentire: le opere di Mascherini continuano silenziosamente a ricordarcelo.

Orario di apertura: mercoledì-domenica 20.00-23.00.