Magazzino 18 saluta definitivamente i palchi nazionali. A distanza di oltre 10 anni – era l’ottobre del 2013 – dal debutto, lo spettacolo di Simone Cristicchi si appresta ad andare in scena per le ultime sei date della sua lunga e fortunata storia, al Piccolo Teatro Strehler di Milano dal 1. al 6 ottobre. Prima, però, il pubblico del Friuli Venezia Giulia potrà assistere al “musical civile” per un’unica replica, sabato 28 settembre, alle ore 20.45 al Teatro Zancanaro di Sacile, dove l’artista romano lo proverà per tre giorni. L’appuntamento, presentato fuori abbonamento, fa parte del cartellone 2024/2025 firmato dall’amministrazione comunale e dal Circuito ERT ed è prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e da Corvino Produzioni.
Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, l’esodo istriano-dalmata del 1947, quando 300'000 persone scelsero di lasciare la loro terra natale, destinata a diventare Jugoslavia, e a proseguire la loro esistenza in Italia. La “memoria” di questo esodo non è affidata a un imponente monumento, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.
Simone Cristicchi ripercorre questa pagina di storia in un lavoro che ha preso il titolo proprio da quel luogo nel Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli – senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino 18. Coadiuvato nella scrittura dal giornalista Jan Bernas e diretto dalla mano esperta di Antonio Calenda, Cristicchi porta nuovamente in scena lo spettacolo che parte proprio da quegli oggetti privati, ancora conservati al Porto di Trieste, per riportare alla luce ogni vita che vi si nasconde. Il “cantattore” le narrerà schiettamente e passerà dall’una all’altra cambiando registri vocali, costumi, atmosfere musicali, in una koinè di linguaggi che ha trasfigurato il reportage storico in una forma nuova, quella del “musical civile”.
Cantautore, attore, disegnatore e scrittore, Simone Cristicchi esordisce musicalmente nel 2005 con Vorrei cantare come Biagio, ironico j’accuse all’industria discografica e da allora è un crescendo di consenso di pubblico e critica. Nel 2007 vince il Festival di Sanremo con Ti regalerò una rosa, commovente microstoria del microuniverso della follia. Dal 2007 è autore di diversi libri, mentre si ripetono sold out teatrali tra cui Mio nonno è morto in guerra e Magazzino 18, spettacolo a cui hanno assistito oltre 140’000 spettatori. Dal 2019 si succedono ben nove tour teatrali di successo: da Manuale di volo per uomo a Il secondo figlio di Dio, da Esodo ad Alla ricerca della felicità fino ai recenti Paradiso - Dalle tenebre alla luce e Torneremo ancora – Concerto mistico per Battiato. Il legame tra Cristicchi e il Friuli Venezia Giulia è particolarmente forte. Oltre a Magazzino 18, l’artista ha scritto e interpretato Orcolat ’76 sul tragico terremoto che ha devastato questa terra.