Un percorso installativo e performativo della durata di 45 minuti, per 30 spettatori alla volta. Prenotazione consigliata, con ingresso gratuito
Profuma di caffè l’edizione 2024-2025 di “Per Forma” che celebra proprio la produzione dell’amata bevanda, a Trieste e Gorizia. Concluse le residenze artistiche, il 25 gennaio, alle 17; e il 26 gennaio, alle 11 e 16, palazzo de Grazia (via Guglielmo Oberdan, 15, a Gorizia) ospiterà "M.M.MOCA – MetaMultiMuseo del caffè"un percorso installativo e performativo della durata di 45 minuti, per 30 spettatori alla volta, a cura di Hombre Collettivo, Caterina Marino e Benedetta Parisi, con il coordinamento e tutorship Giuliano Scarpinato
PER-FORMA - Se Trieste è considerata a tutti gli effetti la capitale del caffè, anche il vicino territorio goriziano può vantare un’importante tradizione e una produzione di alta qualità, attenzione alle materie prime e sguardo rivolto all’innovazione. “Per Forma” – progetto artistico di 4704 sostenuto dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – intende raccontare attraverso i linguaggi del teatro contemporaneo tutto ciò che ruota attorno al caffè, dalla coltivazione nei paesi d’origine fino alla tazzina del bar, con l’obiettivo di valorizzare il legame fra imprese e le città che le ospitano. Le tre compagnie di artisti under 35 coinvolte nel progetto hanno lavorato in residenza, hanno incontrato imprenditori ed esperti, si sono immersi nei processi produttivi, e si sono lasciati guidare in percorsi di degustazione e analisi olfattiva. Un approccio che ha coniugato ricerca storico-etnografica ed espressioni artistiche contemporanee portando alla realizzazione di un originale spettacolo teatrale immersivo.
IL PERCORSO - Partendo da una distopia-ucronia che racconta un mondo dove il caffè non esiste più, gli artisti di Hombre Collettivo, assieme a Caterina Marino e Benedetta Parisi hanno creato un percorso in cui alcune guida venute da un futuro prossimo condurranno il pubblico attraverso le sale di palazzo De Grazia. Assieme ripercorreranno a ritroso le tappe che hanno portato alla recente catastrofe della fine del caffè, fino alla sua nascita, passando per la lunga stagione della sua diffusione. Il percorso installativo e performativo si dividerà in tre tempi. Si partirà con "C.C.C.C. - Coffee Capitalism and climate change”: in presa diretta da un futuro distopico, i ricercatori di Hombre Collettivo si interrogano sulle cause economiche e ambientali che hanno portato all’ascesa, alla diffusione, e alla inesorabile scomparsa della materia prima. Quale lezione può trarre l’umanità (di oggi, anno 2075)? Seguirà "Archivio scientifico e sentimentale del caffè", parte della collezione permanente del Museo, curata da Caterina Marino. Donazioni provenienti da tutto il mondo e un lungo lavoro di ricerca, consentono oggi di ricostruire la lunga e travagliata storia di questo prodotto. Il risultato sarà un viaggio nel passato alla scoperta di terre lontane, mestieri che non esistono più e momenti di vita ormai dimenticati. “Che cosa resta”, invece, è un’installazione che ricrea un bar, luogo scomparso dopo la Grande Crisi, simbolo di un’epoca perduta. I visitatori, guidati solo dai suoni, immaginano una quotidianità svanita, trasformando il luogo in uno spazio di riflessione su ciò che resta di un rituale collettivo ormai perduto, quello del caffè.
PRENOTAZIONI - L'ingresso è gratuito, ma è consigliata la prenotazione inviando un messaggio Whatsapp o un sms al numero 328 8535125 indicando nome, cognome, turno spettacolo, numero di biglietti. Maggiori informazioni sono disponibili su www.quarantasettezeroquattro.it .