Oltre un migliaio di persone sono accorse sabato 4 agosto a Udine per sentire dal vivo i rivoluzionari La Sad, saliti alla ribalta dopo l’esibizione al 74° festival di Sanremo e che hanno "spaccato" (metaforicamente parlando) il palco allestito al Castello di Udine.
La serata è iniziata con l'apertura della band cividalese “Cinque uomini sulla cassa del morto” che ha presentato brani da loro composti come “Il piccolo aeroplanino blu” e molti altri ancora chiudendo infine con l’inedita “Vonde”.
Dopo una performance di circa un’ora, è stato il turno dei La Sad: Theø (Matteo Botticini), Fiks (Enrico Fonte) e Plant (Francesco Emanuele Clemente) - i nomi sono in sequenza come i colori del tricolore che li rappresentano - accompagnati da Moka-Omar Sadaka alla chitarra e Andrea Junior Bessone alla batteria, hanno iniziato il loro set con Plant che ha salutato il pubblico friulano con un perfetto “Mandi”, animando subito la folla.
Il concerto è iniziato con alcune citazioni di critiche da parte di diverse testate giornalistiche riferite ai loro testi e al loro stile, che hanno fatto da sfondo alla canzone di apertura “Odio La Sad”. Saliti sul palco con la forza e l’energia che li caratterizzano hanno suonato diversi tra i loro brani più iconici come “Sadgril”, “Toxic”, “Sto nella Sad” e la celebre “Autodistruttivo” che li ha resi celebri a Sanremo. Un sondaggio rapido tra il pubblico ha rivelato però che molti conoscono il trio fin dai loro esordi nel 2020.
Lo show ha alternato musica punk/pop/techno mixata con autotune a momenti simpatici e coinvolgenti, tra cui la partecipazione di un piccolo fan di 8 anni, Giulio, che aveva dedicato loro un cartellone. Il piccolo è stato fatto salire sul palco e agghindato con il cappellino e la maglia dei suoi idoli divertendosi e condividendo con loro il palco per alcuni minuti.
I membri dei La Sad non hanno solo suonato musica ma hanno anche parlato dell’importanza di parlare dei propri problemi e cercare una via di fuga che faccia tornare la voglia di vivere, argomenti ricorrenti nelle loro canzoni, soffermandosi però anche su tematiche di uguaglianza, rispetto e pace. Nonostante il “pogo” più tranquillo rispetto ai concerti punk rock degli anni '70, i fan non hanno esitato a farsi coinvolgere dalla musica scatenandosi sotto il palco. I tre ragazzi si sono dimostrati molto sensibili e attenti al loro pubblico, soprattutto quando una persona si è sentita male durante il concerto - sospendendolo immediatamente - richiamando l’attenzione dei sanitari per permettergli di intervenire prontamente.
Fiks ha infine dedicato il tour al fratello, attualmente ricoverato in gravi condizioni dopo un incidente stradale, dimostrando ulteriormente il lato umano e premuroso della band.
Insomma, lo stereotipo di cattivi ragazzi non coincide minimamente con il loro cuore d’oro e con la voglia di aiutare attraverso la musica questa generazione che fatica a trovare una propria identità.
Ancora diverse le tappe che i La Sad affronteranno quest’estate di successi con il “Summersad Tour 2024”, non ci resta che dirvi “Daghe La Sad”!
Guendy Furlan e Damiano Podrecca - foto di Maicol Novara