Gli dèi dell’Acropoli proteggono Thierry Neuville che in Grecia festeggia la tripletta Hyundai

11 min read
Gli dèi dell’Acropoli proteggono Thierry Neuville che in Grecia festeggia la tripletta Hyundai

Alla fine, l’ha spuntata ThierryNeuville che ha portato la sua Hyundai i20N Rally1 sul primo gradino del podio di questo rocambolesco Eko Acropolis Rally Greece festeggiando una fantastica tripletta con i compagni di squadra Ott Tanak e Dani Sordo.

Immagine EKO Acropolis Rally Greece
Thierry Neuville - Martijn Whydaeghe

L’appuntamento greco è sempre stato sinonimo di durezza e difficoltà, gli sterrati ellenici sono caratterizzati dai fondi infidi e rocciosi che, seppur in questi ultimi anni non più “scassa macchine” come quelli di qualche decennio fa, non fanno sconti a nessuno e vanno affrontati con le dovute cautele. Una delle variabili più temute dai piloti in Grecia sono le forature causate dalle pietre aguzze che spuntano dal fondo stradale e che anche in questa edizione dell’Acropolis Rally hanno mietuto parecchie vittime.

La gara, andata in scena dal 5 all'8 settenbre scorsi, è iniziata nel segno delle Toyota, più precisamente di Sebastien Ogier che si è subito issato in cima alla classifica provvisoria aggiudicandosi tre delle sei prove in programma ma che ha poi dovuto cedere il passo all’arrembante Ott Tanak a causa di un problema al motore (più precisamente al turbo) che a fine giornata gli è costato circa due minuti di ritardo.

Sebastien Ogier
Ott Tanak

Gli dèi dell’Olimpo sembrano non gradire la casa giapponese, in poche prove infatti la trasferta ellenica della Toyota si è trasformata in una debacle: Elfyn Evans ha forato nella prima Prova Speciale ed è uscito subito dalla lotta per la vittoria, Takamoto Katsuta nella terza P.S. ha strappato una ruota della sua GR Yaris quando era meravigliosamente secondo.

Elfyn Evans
Takamoto Katsuta

 Sono così svaniti i sogni di gloria della Toyota e la Hyundai si è trovata con la strada spianata, ne ha approfittato Ott Tanak che ha preso il comando della gara chiudendo la giornata in prima posizione provvisoria, salvo poi perderlo pure lui a causa di una doppia foratura nella prima Speciale del sabato, la SS7 Rengini, che gli ha fatto accumulare 3 minuti e 20 secondi di ritardo relegandolo poi in sesta posizione provvisoria dietro a due straordinari Robert Virves (Skoda Fabia Rally2) e Sami Pajari (Toyota GR Yaris Rally2) rispettivamente quarti e quinti.

Robert Virves
Sami Pajari

Un bel regalo per Dani Sordo, sempre consistente e determinante per la squadra coreana, che ha così ereditato la testa della gara fino a che nella terza P.S. del sabato, la SS9 Aghii Theodori 1, ha patito pure lui una foratura i cui esiti gli hanno distrutto la parte posteriore della vettura; nonostante la molta polvere entrata nell’abitacolo e la difficoltà di procedere senza la gomma è riuscito terminare la prova perdendo solo una posizione in classifica. Nuovi guai per la Toyota con Elfyn Evans che capottava la sua GR Yaris nella P.S. 11 e per i danni subiti era costretto al ritiro nel trasferimento verso l’ultima Speciale della giornata, la SSS12 EKO (disputata su un toboga creato all’interno di una vasta area di servizio autostradale della catena di distributori di carburante EKO, in omaggio al main sponsor, chiudendo anche un tratto dell’autostrada adiacente).

Dani Sordo procede con i brandelli di quello che rimane dello pneumatico
Particolare della sezione posteriore destra della Hyundai di Dani Sordo distrutta dal pneumatico forato

Nel frattempo, Sebastien Ogier si impegnava in una rimonta impossibile che il giorno successivo, al termine della penultima prova del rally, lo portava fino a -1:02.4 da Neuville (-2:26.4 era lo svantaggio di Ogier al termine della prima giornata!); il campione francese è uno che non molla mai ma nell’ultima speciale della giornata, la SS15 Eleftherohori 2 [Power Stage], nel cercare di limare ulteriormente lo svantaggio ha capottato la sua GR Yaris perdendo così la seconda posizione assoluta ed i preziosi punti che avrebbe potuto portare alla Toyota che sarebbero stati utili per cercare di arginare la fuga della Hyundai verso l’iride. Ogier è comunque stato in grado di riparare la vettura alla bell’e meglio riuscendo ad arrivare al traguardo ed incamerando così i 13 punti conquistati nel giorno precedente. Ricordiamo che il nuovo regolamento di assegnazione dei punti in vigore da quest’anno (ma che sarà già rivisto per il prossimo, ndr ), prevede un punteggio al termine dei primi due giorni di gara – a condizione di terminarla - ed un punteggio supplementare per la sola domenica e per la Power Stage.

Sebastien Ogier

Discorso a parte, o forse simile, per la Ford M-Sport, la squadra diretta da Malcom Wilson ha vissuto drammi analoghi a quelli della Toyota: Adrien Fourmaux ha colpito duramente una roccia nella quarta PS con la sua Puma Rally1 ed ha dovuto rinunciare pure lui ai sogni di gloria (era secondo assoluto al termine della Speciale precedente). Gregoire Munster, nel frattempo, cercava di tenere alto l’onore della squadra dell’ovale blu ma mentre veleggiava in quinta posizione assoluta è stato vittima pure lui di una foratura, la giornata successiva lo vedeva poi uscire di strada nella PS 9 retrocedendo pesantemente in classifica. Insomma, una disfatta anche per la Ford, l’unica nota positiva è arrivata dal greco Jourdain Serderidis che ha corso con una “vettura clienti” e con costanza e regolarità ha portato la sua Puma al 14esimo posto finale, sicuramente non un gran risultato ma almeno ha riportato la vettura all’arrivo intera conquistando infine il miglior piazzamento per la scuderia inglese.

Adrien Fourmaux
Gregoire Munster

Molti altri i ritiri ed i colpi di scena in questo assolato, caldissimo (di giorno le temperature massime raggiungevano anche i 34/36 gradi) e polveroso Acropolis Rally 2024, la prima prova è stata sospesa per l’uscita di strada di Loubet in seguito alla quale la sua Skoda Fabia ha preso fuoco, non è andata bene neanche a Gus Greensmith che nella sesta prova ha colpito una mucca ed è stato costretto al ritiro. I nostri connazionali Gabriele Campagnoli e Nicola Arena, dopo aver colpito duramente una pietra che li ha costretti al ritiro nella prima giornata, sono rientrati in gara il giorno successivo ma hanno capottato la loro Ford Fiesta nella PS 9 dovendosi ritirare definitivamente. Poco fortunati Enrico Brazzoli e Martina Musiari, dopo un buon inizio alcuni problemi li hanno penalizzati ed hanno chiuso la gara al quarantaseiesimo posto.

Campagnoli - Arena
Brazzoli - Musiari
Martina Musiari concentrata prima di una partenza

Splendide invece le prestazioni dei giovani Roberto Daprà, con Luca Guglielmetti alle note, e Matteo Fontana, navigato da Alessandro Arnaboldi, i primi sono entrati nella Top ten chiudendo in decima posizione assoluta, mentre Fontana - Arnaboldi hanno chiuso in quindicesima posizione una gara dura e difficile come l’Acropolis; continua così il loro apprendistato nel mondiale Wrc, un apprendistato che speriamo li porti un giorno a gareggiare con vetture con le quali poter lottare per la vittoria assoluta e riportare i fasti della nostra nazione al vertice del rallismo.

Daprà - Guglielmetti
Fontana - Arnaboldi

Singolare l’esito della battaglia fra il finlandese Sami Pajari e l’estone Robert Virves: al via dell’ultima prova (la Power Stage) Pajari aveva un vantaggio di 28.5 secondi su Virves ma in prova il finlandese è stato costretto a rallentare a causa di una foratura ed i due hanno chiuso il rally con lo stesso identico tempo totale! La gara è andata a Sami Pajari in base al regolamento che, in caso di parità, assegna la vittoria a chi sigla il miglior tempo nella prima prova speciale, un esito veramente incredibile.

Sami Pajari
Robert Virves

Anche quest’anno la base logistica era situata a Lamia che ha ospitato il Service Park, la partenza e l’arrivo della gara, oltre alle manifestazioni collaterali legate al rally. Nel pomeriggio di mercoledì il Service Park ha visto la presenza di Mark Cavendish, il campione di ciclismo britannico ha incontrato i piloti del Wrc per effettuare con loro un giro in bici nei dintorni. Gli equipaggi delle Wrc1 si sono così arrabattati con la regolazione di selle e pedali e, forse meno avvezzi alle due ruote, un po’ impacciati sono partiti insieme al campione Cavendish.

Mark Cavendish

Giovedì, prima della cerimonia di partenza, c’è stata la tradizionale sessione autografi dove i fan hanno potuto incontrare i piloti e portarsi a casa un autografo, nell’occasione sono stati molti gli oggetti utilizzati per un ricordo con la firma del pilota preferito, dalle tradizionali cartoline, alle magliette ed anche caschi motociclistici; molti ne hanno approfittato per scattarsi un selfie con i loro beniamini, alcuni addirittura hanno messo  i propri cari in videochiamata sui propri smartphone con i piloti che pazientemente e sempre sorridenti hanno acconsentito ad inviare un saluto in diretta.

Nei giorni del rally una vera folla ha preso d’assalto il Service Park riempiendo le tribune appositamente allestite all’interno dell’area e facendo da splendida cornice alle interviste ai piloti ed alla partenza della gara, folla che si è nuovamente riversata al Service Park in occasione dell’arrivo dell’Acropolis Rally Greece dove è stata festeggiata la tripletta della Hyundai con i piloti che stappavano le bottiglie di spumante e si innaffiavano a vicenda.

Yohan Rossel - sesto assoluto
Kajetan Kajetanowicz - settimo assoluto
Fabrizio Zaldivar - ottavo assoluto
Jhos McErlean - non assoluto
Roberto Daprà - decimo assoluto
Romet Jürgenson, con il secondo posto nell’EKO Acropolis Rally ha vinto il FIA Junior WRC 2024
Armin Kremer campione Masters Cup 2024.
Tantissimi i tifosi lungo le strade elleniche interessate dal rally provenienti anche da varie parti d'Europa, sopra un gruppo di simpatici greci

A seguire altre immagini dell'Acropolis Rally Greece, il Rally degli dèi:

Elfyn Evans
Takamoto Katsuta
Ott Tanak
Takamoto Katsuta
Joona Lauri
Georg Linnamäe
Adrien Fourmaux
Gregoire Munster
Ott Tanak
Gregoire Munster
Ott Tanak
Adrien Fourmaux
Thierry Neuville
Sebastien Ogier

La classifica del Campionato del mondo vede ancora in testa Thierry Neuville che con i punti conquistati in Grecia allunga ulteriormente sugli avversari, 192 i punti totali del belga seguito da Ott Tanak con 158 punti, Sebastien Ogier rincorre i due alfieri della Hyundai con 154 punti.

Analogo il discorso per quanto riguarda la classifica costruttori che vede la Hyundai Shell Mobis WRT in testa con 445 punti, seconda la Toyota Gazoo Racing WRT con 410 punti, la M-Sport Ford WRT è un po’ più indietro con i suoi 226 punti. Rimangono ancora tre gare da disputare in questo campionato: Cile, Europa Centrale e Giappone, la Toyota tenterà il tutto per tutto per recuperare lo svantaggio nei confronti della Hyundai anche se, alla luce della attuale situazione di classifica, sembra proprio una missione impossibile, abbiamo però visto che nei rally può accadere veramente di tutto, attendiamo allora il Rally Chile Biobio, in programma dal 26 al 29 settembre, per vedere cosa ci riserverà la gara sudamericana e come cambieranno le classifiche.

Dario Furlan - #darionnen.photographer