Giovedì 30 e venerdì 31 marzo alla Sala Bartoli “Satiri” di Virgilio Sieni

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Giovedì 30 e venerdì 31 marzo alla Sala Bartoli “Satiri” di Virgilio Sieni

Nuova produzione della Compagnia Virgilio Sieni che vede in scena i due danzatori Jari Boldrini e Maurizio Giunti accompagnati dalla musica di Johann Sebastian Bach eseguita dal vivo al violoncello da Naomi Berrill, è prestigioso ospite del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Satiri”, ultima creazione del grande coreografo e regista.

Il linguaggio del corpo è un segno potentissimo, contemporaneamente arcaico e innovativo: ne dà chiara prova questo spettacolo firmato da Virgilio Sieni, autorevole danzatore e coreografo, tre volte Premio Ubu, dall’eccellente carriera internazionale.

“Satiri”, accompagnato dalle musiche di Bach eseguite dal vivo al violoncello è interpretato da due danzatori i cui corpi, in uno studio di movimento di assoluta originalità, trascolorano come in una nebulosa fatta di esplosioni fra dionisiaco e apollineo, di attrazioni e distacchi, di gesti che rispondono appieno alla poetica di Sieni, di cui gli appassionati ricorderanno l’intenso “Cantico dei Cantici” ospite al Rossetti nel 2017.

La danza di questo artista si basa sul concetto di tattilità e trasmissione fra i corpi, s’interessa alla dimensione multisensoriale del gesto e dell’individuo e approfondisce i temi della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica, scientifica e archeologica del corpo.

I Satiri, secondo Virgilio Sieni, sanno gettare lo sguardo nell’abisso dicendo sì alla vita e così, con questa pienezza, danzano Boldrini e Giunti. «Una danza per dermatoglifi - scrive Virgilio Sieni nelle sue note – che tracciano l’aria e una sintassi che sembra riferirsi all’embrione del gesto che incontra il suo simile riconoscendolo diverso e amico. Pescano dal fondo del gesto per inscrivere forme d’intesa e di empatia che si aprono a una disposizione musicale, le danze segnano lo spazio della materia inebriante che parla con il corpo. Il mondo quotidiano qui prende il largo e si separa dal gesto enigmatico che esplode tra il dionisiaco e l’apollineo. Ancora una volta la danza si presta a laboratorio della vita, affronta azioni disperate, titaniche, si pone sulla soglia con atteggiamento vigile, mantico, divinatorio. Ma è essa stessa scienza dello stare, specchio di risonanze e richiami cognitivi».

Lo spettacolo è in scena alla Sala Bartoli il 30 e il 31 marzo rispettivamente alle ore 21 e alle 19.30. I pochi biglietti ancora a disposizione si acquistano alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

Virgilio Sieni È  danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d'arte e musei. Si forma in discipline artistiche e architettura, dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. È uno dei fondatori della Compagnia Parco Butterfly e nel 1992 crea la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena contemporanea internazionale. Dal 2003 dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta, Centro di Produzione della danza per la ricerca e la trasmissione sui linguaggi del corpo, uno spazio per ospitalità e residenze di artisti. Nel 2007 fonda l’Accademia sull'arte del gesto, un contesto inedito di formazione e creazione che coinvolge persone di qualsiasi età, provenienza e abilità, sull'idea di comunità del gesto. Gli è stato assegnato per tre volte il premio UBU (2000, 2003, 2011), nel 2011 il premio Lo Straniero e nel 2013 è stato nominato Chevalier de l'Ordre des Arts et de Lettres dal Ministro della cultura francese. È stato Direttore della Biennale Danza di Venezia dal 2013 al 2016, sviluppando un piano quadriennale sul concetto di abitare il mondo tra polis e democrazia, concependo la città attraverso la sua metafisica. La sua ricerca si fonda su un'idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Crea il suo linguaggio a partire dal concetto di trasmissione e tattilità, con un interesse verso la dimensione aptica e multisensoriale del gesto e dell’individuo, approfondendo i temi della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica, scientifica e archeologica del corpo.

E.L: