Gabriella Carrano, scrittrice e docente di SALERNO: il suo nuovo libro "Èros e Thànatos nel mondo greco-romano"

4 min read
Gabriella Carrano, scrittrice e docente di SALERNO: il suo nuovo libro "Èros e Thànatos nel mondo greco-romano"

Gabriella Carrano, autrice del volume che prendiamo in considerazione in questa sede, è nata a Salerno ed ivi residente; è titolare di Lettere greche e latine presso il Liceo Classico Torquato Tasso della sua città. Ha pubblicato monografie afferenti all’Anglistica ma i suoi interessi sono focalizzati soprattutto sul mondo antico.

Con Guido Miano Editore ha pubblicato la raccolta di poesie Mosaici lirici (2023) e un saggio intitolato La scoperta dell’anima nell’apologia platonica (2024) rispettivamente nei volumi 17 e 18 di Alcyone 2000-Quaderni di poesia e di studi letterari.

Come scrive Enzo Concardi nell’acuta premessa sono sei i saggi critici di questa antologia, visitatrice del mondo culturale e ideologico ellenico e latino, sulla tematica complessiva riguardante alcuni aspetti di Eros e Thanatos nel mondo greco-romano.

A livello di categorie Eros e Thanatos in tutte le culture ipostatizzano un discorso complesso e approfondendo l’argomento si può affermare che all’Eros che dovrebbe incarnare l’amore e la vita, come contraltare esiste anche la modalità del Pathos che è dolore specialmente se riferito alla sfera erotica e amorosa. 

Il pregio della scrittura saggistica della Carrano è quello di raggiungere la sintesi tra acribia e discorsività, tra complessità e chiarezza, elemento che trasporta il lettore nelle atmosfere della classicità, che sembrano rivivere, riattualizzarsi con la loro visione del mondo diversissima da quella della nostra attualità e che sono portatrici, anche tramite l’arte, di un fascino arcano.

Proprio per la chiarezza e comprensibilità dei concetti profondi espressi in queste pagine viene spontaneo credere che questa pubblicazione possa essere diffusa e letta non solo dagli addetti ai lavori, dai professori e dai cultori dell’antichità, ma anche dagli studenti liceali e universitari per perfezionare i propri strumenti nell’approccio alla cultura e alla letteratura greca e latina in modo empatico e profondo e forse questa idea era già presente nella mente della Carrano prima di scrivere questa acuta e poderosa opera. che non a caso pare avere anche un intento divulgativo.​

Eclettica è la serie delle tematiche che la Carrano ci presenta in questo composito lavoro, suddiviso nei seguenti capitoli: 1. Introduzione Le origini della tragedia e del tragico le riflessioni di Mario Untersteiner, 2. Eros e Thanatos nell’epos, il desiderio e il dramma della conoscenza nella trasfigurazione di Ulisse. Il viaggio dell’ulisside tra arethè e entropia planetaria. 3. Patogenesi dell’Eros al femminile nell’universalità del dramma classico Fedra, Medea, Didone tragedie di passione, passioni della storia. 4. Il fiore di Nosside in tessa Locrese balsami alessandrini per una mistica della femminilità. 5. Ovidio e le pratiche abortive Ethos elegiaco e scienza ellenistica in Lucrezio e negli elegiaci. 6. La meditatio mortis tra finis et transitus: i traslati del lessico e dell’interiorità.

Tutto in questo volume diviene un esercizio di conoscenza e le concezioni sull’Eros e Thanatos nell’antichità divengono un viatico e una provenienza per la vita nel terzo Millennio che ha per modello delle società dei vari popoli caratteristiche lontane anni luce per usi e costumi, visioni del mondo e tecnologia da quella degli antichi greci e degli antichi latini.

Nel Novecento Eros e Thanatos come pulsioni sono stati oggetti di studio e di approfondimento anche da parte di Freud e della psicoanalisi come poli antitetici della personalità umana che nel loro fondersi fanno in modo che in un certo senso si delinei ed emerga l’identità della persona.

Emerge che Eros e Thanatos come categorie fondanti si realizzino in due maniere diverse ma che possono essere considerata l’una lo specchio dell’altra e viceversa e queste due modalità sono ovviamente la letteratura e la vita che è anche quella dei lettori delle stesse opere letterarie nei loro vari generi.

Viene spontaneo leggendo i saggi che costituiscono il volume riflettere sulla varietà degli argomenti trattati e cercare di definire quali di essi hanno attinenza con la sfera dell’Eros e quali altri invece con quella di Thanatos.

Per esempio quando viene detto l’omerico Ulisse con la sua sete di conoscenza e sapendo che l’eroe del mito greco è un vincente pare che implicitamente si voglia alludere ad argomenti che hanno a che fare con l’Eros non solo a livello amoroso, ma anche con quello della pienezza dell’essere, della realizzazione materiale e spiritualedell’individuo con il suo diritto alle felicità.

Viceversa quando viene detta la patogenesi dell’eros femminile con gli esempi di Didone e Medea siamo ovviamente in un universo di pulsioni di sofferenza fortissima e di morte per la qualcosa si può affermare che qui si debba parlare di Thanatos e di perdita, connessa ad alienazione e al male di vivere del peggio possibile, del baratro.

Nel momento in cui vengono detti i balsami alessandrini per una mistica della femminilità si rientra nella sfera dell’Eros perché misticismo ed erotismo si toccanomentre nelle riflessioni latine sulla morte ovviamente si entra nel campo di Thanatosanche se pare che la stessa morte venga vista serenamente.

Un’opera profonda quella della Carrano perché ogni lettore riesce a scorgere nelle situazioni da lei utilizzate prese dalla mitologia greca e latina, avvenimenti che riguardano anche l’etica di tutti i tempi; per esempio quando Ovidio si scaglia contro il fenomeno dell’aborto possiamo vedere una similitudine tra l’atteggiamento del poeta latino e quello della Chiesa Cattolica del Terzo Millennio sullo spinosissimo tema dell’aborto stesso.

Sicuramente se consideriamo questo volume in toto ai può affermare che oltre ad essere un’opera letteraria ha una fortissima valenza anche, filosofica, psicologica, pedagogica e anche vagamente antropologica.

Una trattazione precisa esauriente e completa di tale opera non si può esaurire in una recensione come in questo caso e richiederebbe a sua volta un saggio corposo e profondo.

Recensione di Raffaele Piazza