Furiosa: A Mad Max Saga – recensione del film di George Miller con Anya Taylor-Joy

Uno splendido film d'azione, capace di sfruttare tutto il potenziale espressivo del cinema, sorretto da un'ottima storia e diretto magnificamente

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Furiosa: A Mad Max Saga – recensione del film di George Miller con Anya Taylor-Joy

Il racconto si svolge in una landa desolata, nella quale l’acqua e la benzina valgono immensamente più della vita umana.

Una terra post-apocalittica, dove impera la legge del più forte, nella quale scorrazzano bande di motociclisti dedite alla rapina e al saccheggio, mentre i rimasugli di un’umanità ormai regredita allo stato barbarico sopravvive in poche cittadelle fortificate, in mano a despoti psicopatici.

In questo contesto senza speranza le vite della giovane Furiosa (Anya Taylor-Joy) e di Dementus (Chris Hemsworth), capo di una banda di massacratori,  si incrociano, con esiti devastanti…

Anya Taylor-Joy in Furiosa: A Mad Max Story

Furiosa: A Mad Max Saga – un film magnifico, destinato a ridare lustro alla saga

Furiosa è nata in una società matriarcale, che vive in un’oasi felice e lussureggiante, circondata da un mare di desolazione, in mano a bande patriarcali di predoni senza né morale né dignità.

Dementus è il capo di una di queste società nomadi primitive, una sorta di tribù di centauri alla perenne ricerca di terre da saccheggiare e sventurati da depredare.

La giovane protagonista paga a caro prezzo il fatto di avere colto un frutto da una pianta ai margini dell’oasi dove vive, in quanto viene scoperta e rapita da un gruppo di motociclisti della banda di Dementus.

Un nome che è tutto un programma, ma che è appropriato alla personalità infantile e disturbata del personaggio interpretato da  Chris Hemsworth, un pazzo psicopatico che ha perso ogni speranza ed è alla disperata ricerca di emozioni forti per dare un senso alla propria esistenza.

Chris Hemsworth in Furiosa

Per questo non esita un istante a sottoporre ad atroci torture la madre di furiosa, gagliarda guerriera accorsa per salvare la propria figlia, catturata dopo avere inflitto perdite devastanti ai sodali di Dementus.

Il tutto sotto gli occhi di una Furiosa ancora bambina, che non per niente dedica tutta la sua vita per vendicare la madre e ritornare a casa.

Le caratteristiche psicologiche malate di Dementus sono condivise da tutti i maschi alfa che comandano le varie tribù distribuite nelle lande desolate che costituiscono l’ambientazione di Furiosa: A Mad Max Saga.

Tutto il film si basa sul conflitto tra Furiosa e Dementus, metafora di quello tra matriarcato e patriarcato. Non per nulla i due personaggi hanno caratteristiche opposte: lei è di pochissime parole ma capace di una maniacale pianificazione delle proprie azioni, lui è un logorroico chiacchierone, preda delle proprie pulsioni emotive.

Protagonista indiscussa della pellicola è ovviamente Furiosa, un personaggio irriducibilmente laconico, ma incredibilmente espressivo, grazie anche alla grandissima interpretazione di  Anya Taylor-Joy, che comincia il proprio arco narrativo con un semplice gesto carico di significati - di fatto la raccolta di un frutto proibito - che mette in moto tutto il meccanismo narrativo.

Furiosa: A Mad Max Saga può essere anche visto come una sorta di western con elementi mitologici, caratterizzato da effetti visivi magnifici ed azioni spettacolari, basato su una storia accattivante e diretto magnificamente.

La quasi due ore e mezzo di narrazione scorrono veloci, con sequenze di combattimenti disegnate splendidamente, nel quale l’aspetto visivo e dinamico domina sui dialoghi, tanto che Furiosa è probabilmente una delle protagoniste di un film che ha detto meno battute nella storia del cinema.

Furiosa è sempre in azione, silente e calcolatrice, sorretta da una volontà d’acciaio e dalla sete di vendetta, e il suo personaggio funziona splendidamente.

Nel film le chiacchiere sono lasciate ai maschi, che in generale sono una massa di psicopatici malati di infantilismo, che trovano la massima espressione in Dementus, che se ne va in giro a pontificare e massacrare chiunque con un orsacchiotto attaccato alla cintola.

Con questo film George Miller, ormai quasi ottantenne, dimostra come sia possibile tenere in vita una saga, quella di Mad Max, da lui stesso iniziata nel lontano 1979, con un film splendido, realizzato perché si hanno belle idee e una storia da raccontare, e non semplicemente per sfruttare un franchise fino all’osso.

Una pellicola magnifica, capace di sfruttare tutto il potenziale espressivo del cinema moderno, accompagnata da una splendida colonna sonora, che regala due ore e mezzo di vera goduria al cinema, specie per gli amanti della saga.

Grazie mille George!

Furiosa: A Mad Max Saga: trailer ufficiale ITA