“Non si tratta ovviamente solo di allargarsi, - precisa Del Favero - ma anche e soprattutto di creare le condizioni perché Folkest prosegua nella sua vocazione storica di punto di incontro della world music di tutto il mondo e che possa avere tutte le condizioni per diventare incubatore di idee e di lavoro per il grande mondo della musica.” Un lavoro di cucitura di esigenze, aspettative e proposte ad ampio raggio, che coinvolgeranno la Biblioteca Guarneriana e importanti soggetti economici del territorio, in continuità con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto sul futuro, come diceva il grande Pierangelo Bertoli, che proprio a San Daniele tenne un memorabile concerto. Un borgo in festa all’interno della città murata, quindi, ma con nuove idee per un’accoglienza più ampia di musicisti, booking agents, manager, produttore, giornalisti e operatori. E ovviamente del grande pubblico. |