Final Destination: Bloodlines - recensione del film di Zach Lipovsky e Adam Stein

Un sesto capitolo dimenticabile che parte bene ma si perde per strada, a causa di una pessima sceneggiatura ed effetti speciali mediocri. Peccato.

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Final Destination: Bloodlines - recensione del film di Zach Lipovsky e Adam Stein

Stefani (Kaitlyn Santa Juana) è una studentessa perseguitata da un orribile incubo ricorrente. Assiste alla tragica morte di numerose persone, rimaste intrappolate in un ristorante panoramico sospeso su una altissima torre, che prima esplode e poi precipita nel vuoto.

Il tutto in seguito a una incredibile catena di eventi che parte da un ragazzino che lancia una monetina dalla cima della struttura.

Il masascro si consuma alla fine degli anni Sessanta, e la protagonista dell'incubo è una giovane donna di nome Iris, lo stesso della nonna di Stefani. La giovane protagonista decide di scavare nel suo passato, alla ricerca di una spiegazione, e parte alla ricerca dell'anziana parente.

In linea con l'idea portante di tutto il franchise, la sconvolgente verità è che quasi sessant'anni prima Iris ha evitato la catastrofe sognata da Stefani, e ora la morte è tornata a reclamare le vite di chi è sopravvissuto, includendo chi è nato da coloro che avrebbero dovuto morire nel tragico incidente mai avvenuto.

Stefani, i suoi parenti e – ovviamente – la stessa Iris, sono nella lista delle vittime destinate a un decesso spaventevole, come previsto dal copione.

Kaitlyn Santa Juana in Final Destination:Bloodlines

Final Destination: Bloodlines – un film dimenticabile, che parte molto bene e poi si perde per strada

Il film comincia con l'incubo di Stefani, una sequenza molto ben concepita, ripresa e recitata, molto spettacolare e adrenalinica, che ha acceso le mie aspettative per il resto del film.

Poi però il racconto si perde rapidamente per strada, nonostante l'evidente tentativo di iniettare nel franchise una massiccia dose di umorismo nero, operazione però non riuscita molto bene. Anzi.

A mio avviso il problema principale di questa pellicola è che la sceneggiatura non regge, fatto aggravato dalla pessima recitazione degli attori più giovani, a cominciare dalla protagonista, Kaitlyn Santa Juana, perennemente imbalsamata con i suoi occhioni spalancati.

Alta nota dolente sono gli effetti speciali la cui qualità decresce con progredire del racconto, fino all'inguardabile finale, che a mio avviso costituisce un vero insulto alla computer grafica, del tutto inaccettabile al giorno d'oggi, per una pellicola con questo budget.

Il racconto proprio non regge dal punto di vista logico e troppi fatti non hanno senso, guardati dall'angolazione dell'assunto di base della storia.

Per esempio, ma perché mai la morte avrebbe aspettato quasi sessant'anni per recuperare le vite dei sopravvissuti? E perché ci lascia la pelle in modo raccapricciante anche un personaggio che dichiaratamente non appartiene alla linea di sangue di Iris? Forse la morte ha deciso di trucidare anche chi si oppone ai suoi progetti? Boh!

Chiaro che se uno sceglie di spegnere il cervello e di lasciarsi trasportare da quanto vede, cioè una prevedibile sequenza di morti orripilanti e improbabili (ma mai veramente originali), senza porsi domande sulle cose senza senso che accadono, il film si lascia guardare.

Troppo poco, a mio avviso, per una pellicola che avrebbe dovuto rivitalizzare un frachise il cui ultimo capitolo era uscito nel 2011, quattordici anni fa.

A parte la sequenza iniziale, l'unica cosa che ho veramente apprezzato in questo film è il cameo dell'indimenticato e recentemente scomparso Tony Todd, che per l'ultima volta ha impersonato il personaggio di William Bludworth, con il volto scavato dalla malattia che lo ha sopraffatto pochi mesi fa, il 6 novembre 2024.

Cosa molto carina, il film è a lui dedicato, un attore che ha recitato in tutti i capitoli del franchise, a parte il terzo, nel quale ha solo prestato la sua voce a dei personaggi secondari, cioè una figura satanica facente parte di una animazione all'ingresso di un parco giochi e lo speaker di un treno.

Final Destination: Bloodlines rimane però secondo me un film deludente e dimenticabile.

Peccato.

Final Destination: Bloodlines - trailer ufficiale ITA