FESTIVAL MONFALCONE GEOGRAFIE sulle rotte del nostro tempo: 20/24 marzo

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FESTIVAL MONFALCONE GEOGRAFIE sulle rotte del nostro tempo: 20/24 marzo

MONFALCONE GEOGRAFIE: LE ROTTE DELLA VI EDIZIONE DEL FESTIVAL.

Geografie scompaginate. Mondi che perdono la bussola, tensioni che mettono sotto scacco il pianeta, fra crisi ambientale e confini che si sfilacciano, conflitti vicini e lontani che si respirano oggi anche da un continente all’altro. Mai come oggi è urgente delineare e comprendere i cambiamenti in atto, sapendo che il tempo è globale e che ogni latitudine geografica conserva una sua identità ‘locale’, capace di adattarsi con risposte e percorsi propri. Da questa consapevolezza riparte “Monfalcone Geografie”, dal 20 al 24 marzo 2024 al traguardo della sua sesta edizione, promossa dal Comune di Monfalcone con Fondazione Pordenonelegge.it per la cura artistica di Gian Mario Villalta, Silvana Corbatto e Roberto Covaz, di intesa con il Comitato scientifico del festival. «Quest’anno partiamo dalla nuova Casa di Geografie – spiega il sindaco Anna Maria Cisint – che da questa edizione ospiterà in maniera permanente il festival che è ormai diventato l’evento di punta delle attività culturali organizzate dal Comune di Monfalcone. Una rassegna che nasce pensando alle navi che partono da qui e portano la nostra città in tutto il mondo e con questa similitudine abbiamo voluto portare in città il concetto di viaggio per indagare la società globale. Un appuntamento a tutto tondo con la cultura, che si evolve di anno in anno, rendendo protagonista la nostra città, abbracciata da mare e Carso, con l’intento di valorizzarla. Ed è proprio a questo scopo che accompagneremo autori e visitatori sul punto più a nord del Mediterraneo e sul nostro amato Carso, per consentire anche a chi non conosce il nostro grande patrimonio di scoprire quanto Monfalcone ha da offrire».

Un festival che torna con incontri, letture sceniche, musica, arte, passeggiate e proiezioni, riflessioni che diventano “mappe” del nostro quotidiano, in un mosaico di esperienze e pensieri, e con quel “festival nel festival” che è il cartellone di Geografie ragazzi, ogni mattina, dedicato alle scuole di ogni ordine e grado e ai giovani lettori. Un centinaio di voci che si intrecciano in cinque giorni, e una quarantina di libri da sfogliare, in un momento delicato e ‘speciale’ per il mondo: «dopo che è dileguata in un breve decennio l’illusione di una pacifica era globalizzata – osserva il direttore artistico Gian Mario Villata – e una rete di esaltazione divisiva si trasforma ogni volta in un vortice di rancore e aggressività. La superficie del pianeta è percorsa da inattese tensioni politiche, alcune delle quali sono sfociate in guerra aperta, e da non meno gravi minacce per la vita che provengono dai cambiamenti legati al clima e all’uso delle risorse naturali. Filo rosso della nuova edizione sarà così l’indagine del rapporto fra cultura, ecologia e nuovi approcci all'economia: un modo per misurarsi con i cambiamenti di portata mondiale e con i loro riflessi sul territorio in cui viviamo, sulle “identità geografiche” con proprie caratteristiche e peculiarità». Tante, come sempre le location di Geografie, e per l'edizione 2024 uno spazio nuovo riservato agli incontri e agli approfondimenti scientifici, la “Casa delle Geografie” all'interno dell'ex Pretura.

«Tanti gli argomenti che verranno trattati – evidenzia l’assessore alla Cultura, Luca Fasan – per interessare target differenti, con un'attenzione particolare rivolta ai giovani, per invogliarli a vivere la città e per fornire loro occasione di crescita. Anche quest’anno abbiamo coinvolto gli studenti dell’Isis Buonarroti, offrendo a 42 giovani di addentrarsi da protagonisti all’interno di questa kermesse che ha saputo ritagliarsi un posto importante nel panorama culturale regionale, anche attraverso gli appuntamenti itineranti che organizziamo nel corso dell’intero anno»«Fondazione Pordenonelegge.it – sottolinea il presidente Michelangelo Agrusti – conferma il suo impegno per la 6^ edizione di un Festival che valorizza Monfalcone città delle "geografie", motore di sviluppo economico e sociale per il territorio ma anche centro propulsore di proposte culturali che sanno coinvolgere i suoi cittadini».

E tanti i nomi e le rotte, in un percorso che spazia dalle “Geografie dell’uomo e dei sentimenti”, con Susanna Tamaro in un “interno familiare”, Vittorino Andreoli e la “dittatura del denaro”, Giacomo Porettidel trio Aldo Giovanni & Giacomo che si misura con un “Allegro sconcerto”, i dubbi di Paolo Milone“impreparato” davanti alla morte, l’esordiente Beatrice Salvioni e la sua “Malnata”. Le geografie anche oscure della mente, saranno percorse, in due diversi incontri, da fuoriclasse del thriller come Donato Carrisi e Ilaria Tuti, con i loro ultimi romanzi. “Geografie di formazione”, con il Governatore del Veneto, Luca Zaia, impegnato in un racconto autobiografico, e tornano le “Geografie dello spazio” con i voli verso Marte raccontati da Paolo Ferri, viaggeremo fra le “Geografie dell’Arte” con Carlo Vanoni e le “Geografie del calcio” con Marino Bartoletti. La Geografia e la Geopolitica ritornano riferimento primario, anche drammaticamente, fra conflitti vicini e lontani: ce lo spiegheranno, fra gli altri, Fabrizio Gatti, Giorgio Cella, Fausto Biloslavo. “Geografie dell’attualità e del nostro tempo” con Tommaso Cerno, Daniele Capezzone e con il primo cittadino di Monfalcone, il sindaco Anna Maria Cisint, voce guida del libro-intervista “Tutto si lega” (Signs Books). Senza dimenticare le “Geografie digitali” che modellano le interazioni umane e i paesaggi sociali approfondite da Luca Taddio, Gabriele Giacomini e Roberto Masiero, e l'impatto della rete sulle nostre vite con Carlotta Cubeddu. Cinque giorni nel cuore di Monfalcone, crocevia dell’Alto Adriatico e cerniera fra est e ovest, grande “archivio” di storie tra Carso e Isonzo in cui riconoscere e reinterpretare le tracce di un tempo, “città-fabbrica” emblematica per ciò che racchiude, con le sue navi e i suoi cantieri proiettati idealmente nei mari dei cinque continenti. E mai come adesso, terreno di sperimentazione dentro il quale provare a delineare le rotte di un futuro che appare ancora confuso.