Festival Forma e Poesia nel Jazz 2025

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Festival Forma e Poesia nel Jazz 2025

L’edizione 2025 del festival Forma e Poesia nel Jazz si annuncia dilatata nel tempo (dal 12 settembre al 31 ottobre) e nello spazio (col suo ‘flusso urbano’ che distribuisce concerti, incontri, proiezioni, masterclass, degustazioni nei luoghi più rappresentativi della città, dal centro alla periferia). Un festival ‘multipiano’: la sezione principale esplora il jazz italiano in maniera trasversale, affiancando i nomi più illustri ai giovani ancora tutti da scoprire e agli artisti del territorio (dal 18 al 22 settembre con, tra gli altri, Danilo ReaSimona MolinariChiara Civello); il prologo esplora i rapporti tra cinema e jazz, sia dal vivo che su pellicola (dal 12 al 14 settembre con anche la presenza di Remo Anzovino); l’epilogo, tra settembre e ottobre, aggiunge alcune perle all’enciclopedica esplorazione del jazz nazionale (come Luca Mannutza e Francesco Turrisi, uno dei pochissimi italiani ad aver vinto un Grammy Award).

L’idea alla base di Forma e Poesia nel Jazz va bel oltre il semplice festival musicale: la manifestazione si pone come laboratorio culturale, luogo d’incontro tra generazioni, linguaggi artistici e comunità. La parte principale del festival si svolgerà, non a caso, durante la settimana della mobilità sostenibile: tema da lungo tempo al centro dei contenuti del festival, con i suoi trekking urbani, i concerti all’alba e al tramonto in luoghi di notevole valore paesaggistico, la pedalata jazz, il jazz in metrò, i momenti d’inclusione.

Giunto alla ventottesima edizione, con la direzione artistica di Nicola Spiga, il festival si conferma come una delle rassegne più longeve e significative del panorama musicale isolano.

 

Un prologo cine-jazz

 

La fase di riscaldamento del festival inizierà con due proiezioni cinematografiche a Sa Manifattura in collaborazione col Cinema Odissea nell’ambito della rassegna Nottetempo. Il 12 settembre si vedrà “Stolen Moments di Stefano Landini mentre il 13 sullo schermo passerà “La cantina, altri appunti sul jazz” di Stefano Landini e Andrea Polinelli, con la presenza in sala di Polinelli e del produttore Roberto Gambacorta. Entrambe le proiezioni saranno precedute da un aperitivo di benvenuto con intrattenimento musicale del Duo Gipsy.

Il 14 settembre, Remo Anzovino,

pianista e compositore particolarmente noto per le sue musiche per cinema e teatro, anche in chiave jazz, si esibirà in piano solo al tramonto nella necropoli punica di Tuvixeddu, la più vasta di tutto il bacino del Mediterraneo, un sito di enorme importanza archeologica da cui si ha una visuale su tutta Cagliari. Il solo di Anzovino ripercorre la sua lunga carriera all’insegna della fusione tra musica, cinema e arti performative. Le parole d’ordine del festival, musica, ambiente, storia, archeologia, sostenibilità, si trovano riassunte questo concerto ambientato in uno dei luoghi simbolo della Sardegna.

 

Un festival itinerante

 

La parte centrale del festival si aprirà, il 18 settembre, con una serata all’EXMA in collaborazione con Radio X in cui il palcoscenico sarà lasciato ad artisti locali: una lunga e festiva maratona con il trio Tajazz, il quartetto Grasa de pollo e gli Space Germs.

Il 19 settembre ci si sposta a Il Lazzaretto per una serata dedicata alle giovani promesse del jazz, con talenti emergenti che hanno già fatto parlare di sé a livello nazionale e internazionale. Matteo Paggi è il vincitore del Top Jazz 2024 come Miglior nuovo talento: il trombonista marchigiano si presenta con il suo quintetto “Giraffe”, band che crea una cornice jazz per accogliere influenze dal rock e la musica melodica, producendo risultati di notevole drammaturgia sonora e ritmica. A seguire Daniele Gottardo, eclettico musicista segnalato da Steve Vai come uno dei più brillanti talenti della chitarra elettrica moderna: col suo trio propone un jazz-rock dalle venature sperimentali.

Il 20 settembre ci si trasferisce a teatro: l’Auditorium del Conservatorio ospiterà prima il quartetto di Alessandro Di Liberto, pianista cagliaritano che con il suo progetto “Punti di Vista” si immerge nel paesaggio isolano attraverso sonorità non convenzionali che evitano i facili folklorismi. La serata sarà completata dall’esibizione di un pianista simbolo del jazz (ma anche del pop) italiano, Danilo Rea, che offrirà un omaggio poetico e visionario all’universo musicale di Ryūichi Sakamoto. Ad amplificare l’onda emotiva di queste riletture interverrà l’elettronica dello special guest Martux_m.

Doppio set anche il 21 settembre sempre all’Auditorium del Conservatorio. Si inizia con la vocalistVanessa Bissiri, che proporrà una versione cameristica del suo progetto “Empatica”, in duo con il chitarrista Carlo Doneddu. Un’altra fascinosa voce femminile è quella di Simona Molinari, che coronerà la serata con il suo spettacolo “La donna è mobile”, che celebra la forza, la versatilità e la libertà espressiva delle donne. Un omaggio potente e poetico alle donne che hanno osato, aperto strade e reso possibile il canto libero di oggi. Accanto alla celebre cantautrice ci sarà una band tutta al femminile.

Nuovo cambio di scena il 22 settembre: l’ultima serata della parte centrale del festival si terrà al Teatro Massimo e sarà aperta dal pianista Marco Morandini: giovane talento cagliaritano il cui trio si muove nel massimo rispetto dei canoni jazzistici di questo format. Apice della serata sarà l’esibizione della cantante 

Chiara Civello, col suo progetto in trio “Acustica”: una musica diafana, caratterizzata dalle sonorità cameristiche di un trio con chitarra e violoncello con delicate incursioni dell’elettronica. La canzone incontra l’improvvisazione.

Due degli artisti principali del festival, Danilo Rea e Simona Molinari, saranno anche impegnati come docenti di masterclass gratuite riservate agli studenti del conservatorio (20 settembre, Conservatorio “G. P. da Palestrina”).