Si inaugura sabato 4 maggio, alle ore 11, la nuova mostra realizzata dal MUFFFA, il Museo delle Farfalle e delle Falene, che si trova all’interno della Casa delle farfalle di Bordano.
Il nuovo spazio espositivo è dedicato alla biodiversità di casa nostra (la mostra si intitola semplicemente “Farfalle del Friuli Venezia Giulia”), e in particolare alle farfalle e agli adattamenti che queste hanno sviluppato per sopravvivere nei vari ambienti presenti in questa regione. Pochi infatti sanno che il Friuli Venezia Giulia, grazie alle sue montagne, le sue valli, la pianura e gli ambienti costieri, ospita un numero di specie animali e vegetali tra i più alti in Europa.
Il progetto di questa nuova mostra è nato sull’onda della donazione, da parte della famiglia, della collezione di Bruno Infanti, a cui questa esposizione è dedicata. La collezione è costituita da oltre 700 scatole entomologiche in cui sono conservati decine di migliaia di esemplari di farfalle, diurne e notturne, raccolte, catalogate e studiate dall’entomologo Bruno Infanti, prematuramente scomparso.
La precisione e la completezza del lavoro di Infanti hanno reso la sua collezione un patrimonio dal valore scientificoinestimabile. Si tratta del più importante apporto alle collezioni del Museo degli ultimi anni; un tesoro per le ricerche scientifiche che vengono portate avanti a Bordano in collaborazione con gli atenei regionali.
Lungo il percorso si leggerannono storie inaspettate: falene che nascono senza ali, bruchi con antigelo nel sangue, maschi che applicano una “cintura di castità” alle loro femmine e innumerevoli altre. Ancora una volta, la natura ci sorprende senza dover ricorrere alla fantasia e, questa volta, senza nemmeno dover cambiare continente.
La mostra sulle farfalle del Friuli Venezia Giulia è ad ingresso gratuito. Va in questo ad aggiungersi a PolliNation, il giardino e l’esposizione dedicati all’impollinazione e la biodiversità locale, inaugurati lo scorso anno.
“Stiamo dedicando sempre di più le nostre energie – dice Stefano Dal Secco, direttore della Casa delle farfalle – a queste attività di formazione ed educazione. La conoscenza del luogo in cui viviamo è un prerequisito fondamentale; non possiamo infatti prenderci cura dell’ambiente, se prima non lo comprendiamo. In questo senso il nostro lavoro, qui alla Casa delle farfalle, si svolge su molti livelli e abbiamo deciso di affiancare all’attività educativa per i ragazzi anche un servizio di formazione al cittadino, e per questo motivo, di non far pagare le sezioni che trattano della flora e la fauna locale, considerandole appunto un servizio pubblico”.
Il MUFFFA, il primo museo delle farfalle e delle falene in Italia, è stato creato alcuni anni orsono dalla cooperativa Farfalle nella testa, che gestisce la Casa delle farfalle. Nei mesi scorsi sono state donate al museo alcune importanti collezioni entomologiche (la più significativa delle quali presentiamo in questa mostra) e altre sono in arrivo nei prossimi mesi. La collezione di insetti del MUFFFA sta perciò diventando oggi una delle più importanti del paese.
“Il MUFFFA – afferma Francesco Barbieri, curatore di questa mostra e direttore scientifico – non è solo una collezione, ma un “contenitore” in cui lavoriamo per trovare sistemi di comunicare la scienza sempre più efficaci, attuali, interattivi e per promuovere la contemplazione e la meraviglia, intrattenendo il nostro pubblico con esperienze sicuramente divertenti ma, cosa più importante, illuminanti e ispiratrici. Perché crediamo, davvero, che comprendere una farfalla possa aiutarci a cambiare il mondo”.