Fare acqua da tutte le parti: i mimoidi di Francesco Coccolo

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Fare acqua da tutte le parti: i mimoidi di Francesco Coccolo
Francesco Coccolo, Longoide, installation view, Galleria Michela Rizzo.

L'esposizione

La Galleria Michela Rizzo, situata sull'isola della Giudecca, ospita fino al 2 novembre un'esposizione che, curata da Alberto Villa, vede come tema trainante l'acqua, nelle sue diverse manifestazioni e funzionalità.

Fare acqua da tutte le parti presenta infatti le opere di tre artisti, Francesco Coccolo ed Enzo e Barbara, impegnati a indagare due aspetti differenti di un elemento così legato al luogo espositivo: la potenza creatrice insita nel continuo movimento delle acque lagunari e la depurazione della stessa, proposta tramite opere tecniche in grado di coniugare sapientemente naturale e artificiale, organico e non deperibile.

Fare acqua da tutte le parti, installation view, Galleria Michela Rizzo.

Mimoidi

Il percorso proposto da Francesco Coccolo, lungi dal presentare la laguna quale elemento materiale e situato al di fuori della nostra percettività, la propone come essere dialogante con la sua e la nostra soggettività.

Si tratta di una serie di installazioni video, culmini di un processo iniziato nel 2023, che ci mostrano l'acqua in quanto essere che crea e che creando ci parla. La sua potenza creatrice, che fa di lei un vero e proprio demiurgo, è potenziata dai giochi di luce che su di essa si adagiano di volta in volta. Modificati dal movimento delle increspature, questi riflessi rendono ogni momento unico, così come ogni video che lo ritrae: sono irripetibili, così come lo sono le immagini che in quel momento generano nella nostra soggettività secondo un meccanismo ipnotico che rompe la barriera del razionale. L'artista li interiorizza, li sovrappone tramite un software, senza mai perdere la naturalezza del colore, trasformando l'acqua da elemento oggettivo a puramente soggettivo, quasi esternazione di ognuno di noi.

Francesco Coccolo, Mimoide, installation view, Galleria Michela Rizzo.

L'acqua così intesa diventa un mimoide. L'idea dei mimoidi nasce dalla lettura, consigliatagli da lo stesso Alberto Villa, del romanzo fantascientifico Solaris dello scrittore polacco Stanislaw Lem, del 1961. Ogni romanzo del genere è di fatto un viaggio nel subconscio, suggerito qui dall'arrivo del protagonista su un pianeta introvabile, Solaris, fatto interamente di un elemento simile all'acqua e riflettente tre soli. I mimoidi sono esseri creatori, potenze creatrici pure, che appaiono a pelo del liquido e creano senza cognizione di causa diversi elementi, anche intere città, per poi scomparire e morire. La loro capacità di modellare le forme e le cose è stata ripresa da Coccolo alla luce della sua sinestesia, condizione che fa "correre" la sua immaginazione, che in tal modo crea immagini e suggestioni sempre nuove e diverse.

I mimoidi danno dunque vita a qualcosa di apparentemente incomprensibile e che rimane tale se non viene interiorizzato. L'interiorizzazione nasce per Coccolo da un'attenta osservazione del fenomeno, tornando anche più volte nello stesso luogo. Il libro che accompagna la mostra descrive il processo di scoperta dei mimoidi, passando da una loro definizione a una guida per la loro ricerca. Ad affiancarlo ci sono scritti autografi che descrivono ogni unico momento di incontro dei mimoidi, nascenti da apparizioni folgoranti e indicati sempre nella loro unicità con nomi diversi.

Fare acqua da tutte le parti, installation view, Galleria Michela Rizzo.

Il culmine del processo di comunicazione dei mimoidi è raggiunto con il Longoide, frutto di un lavoro di tre giorni. Questo in Solaris è il mimoide più grande e più potente. Per Coccolo si è tradotto in un video di 24 minuti, che sovrappone e affianca 15 diversi mimoidi. Si tratta di un'esperienza immersiva, dove anche la musica, creata appositamente dall'amico e compositore italo-berlinese Martino Pistolato, contribuisce alla partecipazione all'allucinazione massima, che ingloba lo spettatore in un viaggio nella sua interiorità.

Francesco Coccolo, Longoide, installation view, Galleria Michela Rizzo.

Realtà e allucinazione, tecnica e sentimento emergono quindi in questa esposizione quali essenze intrinseche alla laguna e alla realtà in senso ampio. L'attenzione per questo elemento si può tradurre artisticamente sia in senso scientifico che sentimentale. Francesco Coccolo, tramite la sua personale esperienza, ha voluto proporre una nuova modalità di osservazione di ciò che ci circonda ogni giorno, ovvero l'interiorizzazione: senza di essa, ci suggerisce, non esisterebbe alcun tipo di creazione.

Orari: dal martedì al sabato, dalle 11.00 alle 18.00