Elemental: recensione del film d’animazione di Peter Sohn

Una bella fiaba della Disney-Pixar, tecnicamente perfetta, all’insegna del trionfo dei sentimenti, dell’integrazione e del sogno americano

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Elemental: recensione del film d’animazione di Peter Sohn

La storia è ambientata in una città immaginaria, Elemental City, i cui abitanti sono composti da uno dei quattro classici elementi: aria, acqua, terra e fuoco.

Ember è una giovane donna di fuoco, si dà molto da fare nella bottega gestita dai genitori, e non vede l’ora di essere all’altezza di prendere il loro posto, portando avanti le tradizioni della famiglia. Il suo problema è che non riesce a controllare il suo carattere irruente, nonostante la generosità dei suoi sforzi.

In seguito a un incidente nella cantina, fa la sua comparsa nel negozio Wade, un giovanotto acquatico che di mestiere è un ispettore delle tubature di Elemental City. Purtroppo questi rileva molte irregolarità negli impianti della bottega, e suo malgrado è costretto a fare molti verbali, tanto da mettere a rischio l’esistenza stessa dell’attività.

Ember si mette sulle sue tracce per fermarlo, ma nonostante l’acqua per definizione non vada d’accordo con il fuoco, i due si innamorano...

I due protagonisti di Elemental: Ember e Wade

Elemental: una storia d’amore nel segno dell’integrazione

La famiglia di Ember è immigrata ad Element City prima che lei nascesse, in seguito a un disastro ambientale che colpì la loro terra natale. Non ci è dato sapere molto della nazione di origine dei suoi genitori, certo è che la loro nuova patria non è una terra molto accogliente per il segno del fuoco.

Non solo ci sono molte fonti d’acqua, che costituiscono un pericolo mortale per chi di fatto è costituito da fiamme ardenti, ma per gli altri segni il fuoco è un pericolo, in quanto è in grado di fare evaporare l’acqua, dissipare l’aria e ardere la componente vegetale di chi appartiene alla terra.

In definitiva, sono percepiti come un pericolo e di fatto stigmatizzati da tutti gli altri elementi, e relegati a vivere nella periferia di Element City. Se Ember è in un certo qual modo una immigrata appartenente agli strati sociali più bassi della città, Wade appartiene invece alla classe più agiata, che vive nel centro della metropoli.

I due non solo sono caratterialmente molto diversi, ma l’appartenenza a elementi così poco compatibili crea un altro problema: i due non possono toccarsi, in quanto l’acqua spegne il fuoco e il calore fa evaporare i liquidi.

Nonostante tutto, tra i due si crea lentamente una forte attrazione, ma sulla strada della loro unione si frappone un altro problema: il peso delle tradizioni familiari nelle aspettative di vita di Ember.

Tutti problemi che la forza dell’amore – ovviamente – riuscirà a superare…

Elemental: il trailer ufficiale in italiano

Elemental: un bella fiaba della Disney-Pixar

Insomma stiamo parlando di un bella fiaba, dove tutto viene risolto, nel nome della vittoria dell’integrazione e dei buoni propositi. Un racconto liberamente ispirato dallo stesso vissuto di Peter Shon, i cui genitori sono immigrati dalla Corea negli Stati Uniti negli anni Settanta, come da lui stesso dichiarato.

Una bella fiaba all’insegna della vittoria dei sentimenti, capaci di superare ogni ostacolo, conflitti generazionali inclusi, e per estensione del trionfo del sogno americano, capace di dare un’opportunità a chiunque sia disposto a mettersi in discussione e provare fino in fondo a giocare le sue carte, come fa la giovane Amber.

Una storia divertente ed emozionante, coloratissima e tecnicamente impeccabile, capace di divertire non solo i più piccoli, ma anche gli adulti che per un’ora e mezzo vogliano dimenticarsi della vita reale e abbandonarsi alla sospensione della credulità, immersi nel meraviglioso mondo virtuale immaginato dalla Disney-Pixar.

Da vedere. Al cinema.