Da Pasquetta al 1. Maggio, aperta Casa Colussi e la mostra "Pasolini America Wahrol"

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Da Pasquetta al 1. Maggio, aperta Casa Colussi e la mostra "Pasolini America Wahrol"

PASQUETTA, 25 APRILE E PRIMO MAGGIO,

AL CENTRO STUDI PASOLINI DI CASARSA

 APERTA CASA COLUSSI E LA 

MOSTRA “PASOLINI AMERICA WARHOL”

(PROROGATA AL 4 MAGGIO)

In occasione delle festività pasquali e fino al Primo Maggio aperture speciali per il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa. Casa Colussi sarà infatti chiusa soltanto domani, domenica 20 aprile, giorno di Pasqua, mentre si potrà visitare lunedì 21 aprile dalle 10.30 alle 12.30, venerdì 25 aprile e giovedì 1. maggio dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.

I visitatori potranno accedere alle sale espositive di Casa Colussi-Pasolini, recentemente riallestita, seguendo il percorso museale che racconta l’articolata vicenda biografica e culturale del Pasolini friulano. Inoltre, sarà possibile visitare la mostra “Pasolini America Warhol”, prorogata fino al 4 maggio, esposizione che indaga il rapporto tra Pasolini e gli Stati Uniti, documentando i suoi viaggi in America nel 1966 e nel 1969 e approfondendo il confronto tra la sua visione e quella di Andy Warhol, il tutto attraverso fotografie, documenti e una selezione di serigrafie della serie “Ladies and Gentlemen”.

Inserita nel più ampio progetto “Pasolini/America. Il poeta, il regista, l’intellettuale davanti al Nuovo Mondo”, organizzato con l’Università di Udine e la Regione Friuli Venezia Giulia, l’esposizione è stata curata da Alessandro Del Puppo, autore fra l’altro del volume "Pasolini Warhol 1975" (Mimesis, 2019) e Giada Centazzo,

La mostra, fra fotografia, letteratura, arte e cinema, esplora il complesso rapporto di Pier Paolo Pasolini con l’America. Partendo da influenze letterarie giovanili come l’antologia “Americana” di Vittorini (1941), il percorso espositivo ripercorre i due viaggi di Pasolini negli USA, nel 1966 e nel 1969, tra New York e i fermenti sociali dell’epoca, raccontati da fotografie di autori come Duilio Pallottelli e Duane Michals e dalla nota intervista a Oriana Fallaci pubblicata sull’Europeo, dove Pasolini, marxista convinto, descriveva il suo controverso fascino per New York. Presenti anche le edizioni americane delle sue opere, a testimonianza di un dialogo duraturo con il pubblico statunitense.

L’interesse di Pasolini per gli Usa si intrecciò con le contraddizioni della società americana e culminò nella sua analisi del consumismo e della pop art, incarnata da Andy Warhol. Un momento chiave della mostra è il confronto fra il docufilm “La Rabbia” (1963), con la poesia “In morte di Marilyn”, e la famosa "Marilyn" serigrafata di Warhol. Il dialogo simbolico tra i due artisti, mai incontratisi di persona, si riflette nel testo che Pasolini scrisse nel 1975 (e fu uno degli ultimi testi scritti prima della morte) per la serie “Ladies and Gentlemen” di Warhol, dedicata alla comunità queer di New York. La mostra propone le serigrafie di Warhol e le parole di Pasolini come anticipazione di temi oggi centrali, quali identità, marginalità e cultura LGBTQ+.

“Pasolini – sottolinea il curatore, Alessandro Del Puppo - vide nell’America delle proteste e nei travestiti di Warhol il potenziale rivoluzionario delle marginalità