Trieste 16.05.23. Confermati per un altro triennio i vertici della Fondazione Italiana Fegato (FIF) Onlus, nel corso della prima riunione del nuovo Consiglio d’indirizzo della Fondazione: espressione dei Membri aderenti privati – come da consuetudine – è stato rinominato Presidente il dott. Decio Ripandelli, per oltre un ventennio Direttore amministrativo e Responsabile alle Relazioni internazionali del Centro Internazionale d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia - ICGEB e attualmente docente in Economia e management internazionale all’Università degli Sudi Internazionali di Roma. Sono stati ugualmente confermati, come Vice Presidente il prof. Giorgio Soardo, professore associato di Medicina interna all’Università di Udine; come Presidente del Comitato Scientifico il prof. Francisco Baralle, già Direttore Generale del Centro Internazionale d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia, e come Direttore Scientifico il prof. Claudio Tiribelli. Alla presidenza dell’Organo di Controllo della Fondazione è stato rinominato il dott. Roberto De Luca.
“È un onore per me – ha commentato Decio Ripandelli – essere riconfermato presidente della Fondazione per il prossimo triennio. Dopo gli scorsi tre anni, complicati come per tutto il tessuto socio-economico italiano (tra Covid, guerra in Ucraina e inflazione), durante i quali la Fondazione ha ‘scaldato i motori’ per il suo rilancio, registriamo già i primi risultati e mi auguro che il futuro possa essere ancora più promettente, anche grazie al supporto continuo assicurato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Con piacere saluto l’ingresso nel Consiglio d’Indirizzo della FIF della Presidente di AREA Science Park, la prof.ssa Caterina Petrillo” – ha affermato Ripandelli – “a suggello di una collaborazione che va oltre al mero insediamento dei nostri laboratori nel campus di Basovizza, grazie a un rapporto scientifico stretto e progetti in comune, che speriamo possano svilupparsi ancor di più”.
Il Direttore scientifico, Claudio Tiribelli, ha sottolineato come i risultati raggiunti finora siano stati ottenuti grazie a un grande lavoro di squadra, auspicando “un’interazione ancora più importante tra la ricerca portata avanti dalla Fondazione e il settore clinico, attraverso le Aziende Sanitarie del Friuli Venezia Giulia, l’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste e il CRO di Aviano, e anche insieme ad altre realtà nazionali, fra le quali l’Università di Milano Bicocca, l’IRCSS de Bellis di Castellana, e internazionali, come il Consiglio per la Ricerca e lo Sviluppo in materia di salute delle Filippine, nuovo socio della Fondazione. Tutte realtà che contribuiscono a dare un importante valore aggiunto all’obiettivo principale della FIF, ossia la ricerca traslazionale in tema di patologie del fegato”.
La Fondazione Italiana Fegato è una struttura che mette insieme l'attività di ricerca di base molecolare con l’attività clinica, un connubio assai poco frequente, se non unico, nella realtà epatologica italiana, che permette di individuare nell’Istituzione un esempio operante di medicina molecolare e ricerca traslazionale.
Tre gli scopi essenziali della Fondazione: il primo è di natura clinica e mira a dare servizi d’eccellenza nella gestione delle patologie del fegato; il secondo scopo riguarda direttamente la ricerca, che viene fatta sia a livello clinico che di base; il terzo scopo dell’iniziativa è educazionale e formativo che fa della Fondazione un polo di riferimento per quanti intendono approfondire, provenendo dall’Italia e da altri Paesi, le loro conoscenze in questo particolare campo della medicina.
In foto da sinistra: Tito Baralle, Decio Ripandelli e Claudio Tiribelli
Federica Zar