Bologna – Solidarietà, credito etico, prendersi cura di chi ha bisogno. Sono queste le parole chiave che guidano le celebrazioni per i 550 anni dalla fondazione del Monte di Pietà di Bologna, promosse dal Centro Studi sui Monti di Pietà e sul credito solidaristico della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Fondato nel 1473 su iniziativa del predicatore francescano Michele Carcano da Milano, quello di Bologna è uno dei Monti di Pietà più antichi in Italia. A partire dalla seconda metà del Quattrocento, il Monte offriva credito a condizioni agevolate a chi era povero – e dava un oggetto da offrire in pegno a garanzia della restituzione – andando incontro a chi rischiava di finire in assoluta povertà.
La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna – che di fatto costituisce la continuazione ideale del Monte di Pietà di Bologna – conserva presso la sua sede i monumentali registri contabili, volumi di grande valore e fascino, che trasmettono la memoria dell’attività di questa storica istituzione e di tutte le persone che, nei secoli, hanno usufruito dei suoi servizi.
Per celebrare l’anniversario la Fondazione del Monte ha commissionato un’opera all’artista Giulietta Gheller: Ostrakòn - La seconda vita, un lavoro a quattro mani con l’attrice e regista Alice Toccacieli. Ostrakon, nome mutuato dall'antichità classica indica due cose: i frammenti di coccio su cui venivano scritti i nomi delle persone da allontanare dalla comunità in nome della sicurezza e anche le tavolette su cui si dipingevano figure per ornare le case meno abbienti.
Si tratta di un’opera stratificata, composta da più fasi realizzative. L’artista ha creato una statua in terracotta di una giovane donna a grandezza naturale, con la quale Alice Toccacieli si è relazionata fino a urtarla e infrangerla a terra. Gheller ha poi lavorato alla ricombinazione di tutti i frammenti fino a dare nuova vita alla statua. L’opera ricostruita e il video della performance, insieme ad altre opere dell’artista, saranno esposti a Palazzo Paltroni, in via delle Donzelle 2, dal 16 al 20 maggio.
Le celebrazioni prendono il via martedì 16 maggio alle ore 17, all’Oratorio San Filippo Neri.
All’intervento di Giusella Finocchiaro, presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, seguirà una riflessione della storica medievista Maria Giuseppina Muzzarelli, del Comitato scientifico del centro di studi sui Monti di Pietà: Prendersi cura di chi ha bisogno: riflessioni in occasione dei 550 anni del Monte di Bologna. Proporrà, a partire dalla storia del Monte di Pietà, i suoi caratteri innovatori e le premesse etiche alla base della sua costituzione. Avere cura di chi si trova in stato di bisogno significa anche avere uno strumento per salvare sé stessi e la collettività, e l’istituzione del Monte ha trasformato questo impegno in una pratica di durata secolare della quale si avverte ancora il bisogno, e l’urgenza.
Giulietta Gheller, illustrerà poi al pubblico la genesi creativa dell’opera Ostrakòn – La seconda vita. Al racconto dell’artista, Rappresentare la pietà oggi, farà seguito il monologo dell’attore Nicola Borghesi, Ciò che cade, accompagnato da brani musicali eseguiti all'organo da Isván Bátori. Concertista di origine ungherese, Bátori si esibirà con composizioni del XVI e XVII secolo di Girolamo Frescobaldi (Toccata avanti la Messa della Domenica, Kyrie-Christe-Kyrie), Bernardo Pasquini (Sonata in do maggiore) e Girolamo Parabosco (Ricercare XXI Da pacem Domine, William Byrd, A Fancie).
Alle 18.30, ci si trasferirà a Palazzo Paltroni, dove Gheller e Toccacieli, presenteranno il percorso espositivo che mette in dialogo Ostrakòn con le altre sette opere in mostra, che esplorano i temi della solidarietà, della pietà, del sostegno alla persona.
L’esposizione di Giulietta Gheller nella sede della Fondazione del Monte sarà aperta al pubblico nei giorni successivi: dal 17 al 19 maggio, dalle 16 alle 18.30; il 20 maggio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Il 19 maggio alle ore 16.30, sarà possibile visitare, inoltre, l’Archivio storico del Monte di Pietà di Bologna, accompagnati da Mauro Carboni, membro del comitato scientifico del Centro studi sui Monti di Pietà. Per info e prenotazioni: https://bit.ly/visita_archivio
Le celebrazioni si concluderanno sabato 20 maggio alle 17, con un dialogo, a Palazzo Paltroni, tra Elena Di Gioia, delegata alla Cultura del Comune di Bologna, Giulietta Gheller e Alice Toccacieli.
Giulietta Gheller
Ha conseguito due Lauree quadriennali, una in Scultura (Accademia Clementina di Belle Arti di Bologna) e una in Discipline dell’Arte, Musica e Spettacolo (DAMS di Bologna).
È stata selezionata in diversi contest di arte contemporanea e ha vinto riconoscimenti con opere pittoriche, di scultura e di performance: Mediterranean Contemporary Art Prize 2nd edition 2021 - Premio del Presidente di Porta Coeli Foundation; ArtKeys Prize 2021; Best 15 Prize a Paratissima 14 - Art Fair Torino; Premio Escher per la Scultura ad Arte Salerno - International Art Prize 2018; Art In The Dunes - Premio Biennale Internazionale di Land Art e Site Specific. Le sue opere sono state ospitate tanto in sedi museali istituzionali quanto in luoghi distanti dal pubblico specializzato.
Alice Toccacieli
Regista e formatrice teatrale. Laureata in discipline dello spettacolo dal vivo, al DAMS di Bologna, dal 2009 collabora come assistente e aiuto regia e drammaturgia con la Compagnia della Fortezza di Volterra. Nel 2014, insieme a Yuri Punzo, ha fondato a Fermignano l'associazione culturale Luoghi Comuni, che si occupa di arti performative e teatro di comunità. Lavora per fare del teatro un campo di incontro per immaginari possibili in scuole, centri diurni, boschi, comunità, edifici teatrali. Dal 2020 è direttrice artistica del Festival di letteratura per l'infanzia Stacciaminaccia.
Ufficio stampa Delos