Un “one day show” atteso da migliaia di fan che continua a unire generazioni e stili, confermandosi non solo una semplice festa, ma un vero fenomeno sociale. Pantaloni a zampa, camicie dai colori impossibili, parrucche, zeppe vertiginose e occhiali da sole formato gigante. Erano in oltre 3 mila ieri sera, 24 ottobre, alla Fiera di Udine per il consueto appuntamento autunnale del Ceghedaccio, l’evento firmato Renato e Carlo Pontoni che da decenni richiama appassionati da tutta la regione, da molte città italiane e da confine. E anche stavolta, come tradizione vuole, il padiglione 6 si è trasformato in una gigantesca discoteca d’altri tempi dove il tempo si è fermato tra le note degli anni ’70, ’80 e ’90.

Non solo dal Friuli e dal Veneto, ma anche da regioni lontane e persino dall’estero, si diceva. Un segnale chiaro di come il Ceghedaccio sia ormai per il pubblico un punto di riferimento nazionale dedicato a chi ama divertirsi in sicurezza, con i successi che hanno fatto la storia.

Al centro della serata, come sempre, la consolle di Renato Pontoni, che ha fatto rivivere le emozioni del vinile con una selezione di oltre 20 mila dischi della sua leggendaria collezione. Dai Duran Duran ai Village People, dagli Abba a Falco, i brani che hanno segnato intere generazioni hanno infiammato la pista, conquistando anche il pubblico più giovane.
“Regole di ieri – sottolinea il patron della festa – che sanno ancora parlare ai ragazzi di oggi. È la prova che la voglia di divertirsi in modo autentico e senza eccessi non passa mai di moda”.

Il Ceghedaccio, con i suoi orari rigorosi (dalle 20 all’1.30), le scenografie spettacolari e gli effetti speciali da grande concerto, ha confermato la formula vincente, all’interno dell’arena, ma anche all’esterno. Particolarmente apprezzata, infatti, l’area food esterna, trasformata in un punto d’incontro conviviale già dall’aperitivo prima, la cena poi e l’intrattenimento durante tutta la serata, così come il corner bar “alcol free”, dedicato a chi ha preferito un divertimento responsabile con birre e cocktail analcolici.

“Impossibile – concludono Carlo e Renato Pontoni – non ringraziare il nostro pubblico, la squadra del Ceghedaccio e tutti i partner che da anni credono in questa avventura. Vi aspettiamo al prossimo appuntamento, con la stessa energia e la stessa voglia di stare insieme”.
Cresce intanto l’attesa per il prossimo appuntamento con gli stessi successi eseguiti stavolta dal vivo dalla Ceghedaccio Symphony Orchestra. Primo caso in Italia nel suo genere, i 30 elementi tra cantanti e orchestrali di livello nazionale saliranno sul palco del Teatro Verdi di Pordenone il 1° dicembre alle 20.45. I biglietti sono già acquistabili sul circuito Vivaticket e maggiori informazioni sono disponibili sul sito ceghedaccio.com.