Prodotto originariamente dall’Accademia Musicale Naonis per e con Mittelfest 2015, arriva nel Circuito ERT il concerto Carmina Balcanica (AgheVodaUjë). Domenica 23 febbraio alle 20.45 a Sedegliano saliranno sul palco del Teatro Plinio Clabassi, diretti dal Maestro Valter Sivilotti, quattro cantanti che rappresentano altrettanti Paesi - Dorina Leka (Albania), Elsa Martin (Italia), Tatjana Mihelj (Slovenia) e Maya Sar (Bosnia Erzegovina) – la voce recitante di Monica Mosolo, il Coro del Friuli Venezia Giulia diretto da Cristiano Dell’Oste e la ProgOrchestra dell’Accademia Musicale Naonis.
Tutte le composizioni del concerto – testi, canzoni e poesie – sono state scritte appositamente per questa produzione. Il tema che le unisce è l’acqua. Un migliaio di chilometri divide la nostra terra dalla parte più meridionale dell'Albania. E se immaginiamo quei mille chilometri come il corso di un fiume che nasce in Friuli, l'aghe della sua ipotetica sorgente si trasforma presto in voda, mantiene questo nome per lunghissima parte del suo cammino, per poi diventare ujë, concludendo il suo corso nella parte più a sud di quella regione che i geografi chiamano “Balcani occidentali”. Una regione eterogenea e ricchissima di storia e cultura, in cui minareti e campanili condividono gli spazi del sacro; una regione di montagne, vallate e incantevoli coste affacciate sullo stesso mare che bagna l'Italia a oriente.
Le composizioni originali di poeti e cantautori ci parlano di luoghi lontani, di ricordi d'infanzia, di profumi e suggestioni legati alla terra natale: i corsi d'acqua macedoni e le fonti albanesi, davanti ai quali i giovani celebrano il loro amore, i laghi carsici e i fiumi bosniaci, ricchi di storia e minacciati dal comportamento sconsiderato dell'uomo. E poi il mare, un mare cercato, sognato, immaginato. E ancora il deserto, e la morte, tragici effetti dell'assenza dell'acqua.
Questo caleidoscopio di suggestioni è diventato, nelle mani di Valter Sivilotti, una rapsodia emozionante e variopinta, che scorre attraverso le suggestioni di quelle terre e ne restituisce l'incanto attraverso l'imponente massa sonora di coro e orchestra, nel canto dei cantautori che si alternano a narrare della loro acqua, in un contesto registico che mette al primo posto la voce e la musica.
Le canzoni sono di Edoardo De Angelis (Italia), Arsen Dedić (Croazia), Damir Imamović (Bosnia Erzegovina), Vlado Kreslin (Slovenia), Gjergj Leka (Albania), Luigi Maieron (Italia), Vladimir Martinovski (Macedonia), Maya Sar (Bosnia Erzegovina), Loris Vescovo (Italia), i testi e le poesie sono di Enisa Bukvić (Bosnia Erzegovina), Dorta Jagić (Croazia), Zhuliana Jorganxhi (Albania), Dragan Jovanović Danilov (Serbia), Miroslav Košuta (Slovienia), Paolo Maurensig (Italia) eDragana Tripković (Montenegro).
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