CANTO LIBERO HA PORTATO IN CASTELLO A UDINE LA MAGIA DELLE CANZONI DI BATTISTI E MOGOL

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CANTO LIBERO HA PORTATO IN CASTELLO A UDINE LA MAGIA DELLE CANZONI DI BATTISTI E MOGOL

La magia dei bellissimi brani firmati da Battisti e Mogol è rivissuta nuovamente giovedì scorso al Castello di Udine dove Canto Libero ha portato in scena lo spettacolo dedicato ai due grandi della musica italiana. Il binomio Lucio Battisti-Mogol (nome d’arte del compositore Giulio Rapetti) ha sfornato negli anni una miriade di canzoni – ma preferiremmo chiamarli “brani”, il termine “canzoni” ci sembra troppo riduttivo - che hanno accompagnato i vari momenti della vita di buona parte del popolo italiano, ma non solo, e di cui ci resta memoria nei dischi che continuiamo ad ascoltare e che vengono ancora venduti in quantità considerevole a riprova dell’immensità della musica di Lucio Battisti.

Canto Libero, un ensemble di musicisti di provata esperienza provenienti dalla zona di Trieste, non intende proporre una mera esecuzione dei brani di Battisti ma gli ridà nuova vita, rivisitandoli senza però stravolgerli, aggiungendoci quel tocco di personalità che li rendono – se possibile – ancora più gradevoli degli originali, molto marcate infatti nelle reinterpretazioni le sonorità rock e blues che tanto piacevano al musicista di Poggio Bustone.

Il tour che dallo scorso anno Canto Libero sta portando in giro per i teatri e le piazze italiane vuole omaggiare il grande Lucio a 25 anni dalla sua scomparsa con brani del vastissimo repertorio del cantautore italiano per eccellenza, brani selezionati da quello che viene definito il periodo d’oro, ossia quello della collaborazione con il paroliere Mogol che rimangono pietre miliari nella storia della musica italiana.

Una folla di fedelissimi della band, ma anche di nuovi ascoltatori - probabilmente attirati dal passa parola di chi già li conosce bene - ha atteso sul piazzale del Castello di Udine l’inizio del concerto, organizzato da Good Vibrations Entertainment e Vigna Pr, per trascorrere una serata con la poesia dei testi e le meravigliose liriche di Battisti e Mogol.

Amarsi un po’ ha aperto la serata tra fumi e luci colorate, con la scalinata del castello di Udine a fare da sfondo al palco, ed ha fatto subito intendere la maestria della band che, con il calore della voce di Fabio “Red” Rosso, il frontman del gruppo, ha ammaliato immediatamente gli spettatori. Le successive Con il nastro rosa e Ancora tu hanno poi sciolto ogni dubbio sulla qualità degli arrangiamenti dei brani ed hanno visto un pubblico emozionato cantarne i ritornelli.

Gli arrangiamenti, con il pianoforte e la direzione artistica del maestro Giovanni Vianelli, hanno portato nuovi ritmi ai brani, con sonorità latine come, ad esempio, in Si, viaggiare, o marcatamente rockeggianti nella seconda meravigliosa parte di I giardini di marzo, con i suoni possenti e corposi della batteria di Jimmi Bolco e le percussioni di Claudio Vattovani a darne il tempo.

La band si avvale anche delle tastiere di Luca Piccolo che tesse un intreccio di note con quelle del pianoforte di Giovanni Vianelli creando insieme un tappeto di melodie che attualizzano i brani di Battisti ma che, a volte, ne riprendono anche l’originale essenza.

Fabio "Red" Rosso

Le sole note del pianoforte e la voce di Fabio “Red” Rosso nell’interpretazione di Comunque bella, Anche per te e l’intramontabile Emozioni hanno regalato un momento magico al pubblico che all’unisono ha accompagnato in coro (e in maniera anche piuttosto intonata, ndr) i tre indimenticabili successi.

Spazio anche per le due coriste, Joy Jenkins e Michela Grilli che, oltre ad accompagnare con le loro voci i pezzi in scaletta, hanno anche interpretato singolarmente due brani applauditissimi dal pubblico.

Gli arpeggi delle chitarre di Emanuele Grafitti e Luigi di Campo, ritmate dal basso di Alessandro Sala, hanno ricamato arpeggi e assoli che hanno contribuito ad impreziosire il lavoro della band che ha poi proposto altre hit del Lucio nazionale, ne citiamo alcune: Acqua azzurra, Un’avventura, Il tempo di morire (più conosciuta come Motocicletta Dieci HP) per arrivare al momento in cui Fabio “Red” ha invitato tutto il pubblico ad alzarsi in piedi per ballare – come accade sempre ai loro concerti - un successo intramontabile come Una donna per amico, il brano che ha fatto ballare i giovani degli anni ’80 a riprova dell’eccletticità della musica di Battisti.

Da una hit all’altra fino ad arrivare alla fine del concerto, non prima però di rientrare in scena per proporre ancora qualche perla e chiudere con la meravigliosa Canzone del sole, cantata da tutto il pubblico in piedi ad applaudire la band riunita sul palco per i saluti finali concludendo la serata sulle note di Arrivederci a questa sera.

Oltre due ore di un tuffo nel passato rivitalizzato però con ritmi moderni che hanno impreziosito le opere immortali di Battisti e Mogol. La prossima data del tour Canto Libero è in programma il 26 luglio al Castello Scaligero di Verona, la band ritornerà poi nei pressi di casa il 30 agosto quando si esibirà al Parco delle Rose di Grado.

Dario Furlan - #darionnenphotographer