Dalla favola di Perrault al femminicidio che percorre le nostre cronache: “Barbablù” della giovane autrice Costanza Di Quattro con la regia di Moni Ovadia e Mario Incudine protagonista è un monologo avvincente intriso di musica. È ospite del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, alla Sala Bartoli il 14 e 14 febbraio”.
“Barbablù” dalla favola all’attualità al teatro grazie alla scrittura di Costanza Di Quattro, alla regia di Moni Ovadia e all’interpretazione di Mario Incudine: solo martedì 14 e mercoledì 15 febbraio alla Sala Bartoli, ospite della stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia .
A iniziare da Perrault la favola di “Barbablù” è divenuta un topos della cultura occidentale e allude al femminicidio. Lo sguardo incisivo di una giovane autrice come Costanza Di Quattro, si coniuga al linguaggio registico raffinato e duttile di Moni Ovadia e crea uno spettacolo che rilegge in modo attuale quella celebre storia.
Mario Incudine è un artista-cantastorie che alterna recitazione narrativa alle forme del “cunto” della tradizione siciliana.
«Sul palco insieme al protagonista - racconta Moni Ovadia - c’è Antonio Vasta, un formidabile polistrumentista che incarna e riverbera nel suo agire musicale le emozioni, le pulsioni e i deliri e li restituisce incessantemente con una scarna ritualità. La scena è immersa in un clima “gotico” e le donne di Barbablù sono istallazioni/simulacri ideati da Elisa Savi a significare che il femminicida per antonomasia non può concepire l'identità femminile nella sua dignità, non può pensare una relazione con il mondo femminile ma solo sottomissione ad uno schema costruito da lui in modo ossessivo nel quadro del suo inopponibile dominio. Il flusso tumultuoso della confessione di Barbablù - che si concede talora all'intimismo di fronte alla memoria dell'unica donna amata, Iris, bellissima, dolcissima, sottomessa, perfetta, che cionondimeno lui uccide per averla sua per sempre - si alterna a tre momenti di straniamento attraverso i quali, uscendo di scena, il “mostro” si riconosce come tale e ci ammaestra sulla cultura che genera i Barbablù e continua a generarli».
Barbablù è una favola antica, un racconto marcatamente noir i cui contorni rosso sangue attraggono e ripugnano al contempo. È una favola vera, immersa fra castelli incantati e chiavette magiche, amori infiniti e amori tragicamente distrutti. In un posto senza spazio, in un tempo che non c'è, Barbablù si racconta a noi attraverso un delirio surreale di lucida follia.
Lui, nella sua essenza di uomo, di bambino ferito, di amante frustrato, di figlio non amato. Lui, uomo del suo tempo per ogni tempo. Eterno insoddisfatto, cruento assassino, instancabile amante.
Un intenso monologo che racconta la storia del cattivo per eccellenza, i setti amori vissuti, le sette vite distrutte fino all'ultima, l'unica per la quale valeva la pena fermarsi.
Lo spettacolo va in scena il 14 e 15 febbraio rispettivamente alle ore 19.30 e alle 21 alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti. I posti disponibili si acquistano alla Biglietteria del Politeama Rossetti, negli altri punti vendita e circuiti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia o tramite il sito del Teatro www.ilrossetti.it. Informazioni allo 040.3593511