Il Nuovo Teatro Mons. Lavaroni di Artegna si apre alla musica contemporanea grazie ai Pink Planet, cover band udinese dei Pink Floyd che ha ideato uno show in cui fonde musica, effetti visivi ed elementi letterari. I Pink Planet saranno ad Artegna sabato 23 marzo alle 20.45 protagonisti di una serata presentata fuori abbonamento da Circuito ERT, Associazione Amici del Teatro e Comune di Artegna. Nove i musicisti sul palco: Alex Michelin (basso e voce), Kevin Iaiza(chitarre), Massimo Cappello (tastiere e voce), Marco Michelin (chitarra), Roberto Berti (batteria), Sebastiano Maltese (sassofono), Alessia Scolletti, Michela Meneguzzi e Sandra Battoia (voce e cori). Assieme a loro ci sarà il critico musicale Andrea Ioime che contrappunterà l’esibizione della band.
I Pink Planet portano sul palco le canzoni dei Pink Floyd abbracciando il repertorio della band che va dagli esordi più classici, come The Dark Side of the Moon, fino alle note dei nostri giorni, rappresentate dall’album The Endless River. Il gruppo ripropone dal vivo, oltre a “pietre miliari” quali Money, Wish You Were Here e Another Brick in the Wall, anche brani meno suonati dal vivotratti dagli album Meddle (1971), A Momentary Lapse of Reason (1987) e The Division Bell (1994), ripercorrendo in tal modo più di 50 anni della carriera musicale della band. Il sound del gruppo è improntato alla massima fedeltà – sul palco ci sarà anche un organo Hammond degli anni Settanta –e pulizia sonora. Il concerto non vivrà, però, di sola musica; i Pink Planet, infatti, hanno elaborato uno stile particolare, basato sull’uso di sofisticati effetti scenici, di luci laser e di un sistema sincronizzato di proiezione di filmati autoprodotti. Il tutto finalizzato a ricreare la magnificenza delle scenografie impiegate negli storici tour dei Pink Floyd, per far compiere agli spettatori un“viaggio emozionale”, completamente immersi nelle atmosfere di Roger Waters e soci.
Andrea Ioime, grande fan e fine conoscitore della poetica Floydiana, aggiunge al concerto un elemento letterario, grazie a puntuali scavi sugli artisti, sulle loro vite e sulla loro poetica, per poter comprendere ancora meglio le diverse sfaccettature del fenomeno Pink Floyd.