Anora (Mikey Madison) è una giovane spogliarellista ventitreenne, che lavora in uno strip club di New York. Dal momento che sa parlare il russo, grazie alle sue lontane origini uzbeke, le viene proposto di prendersi cura di un cliente particolare, il giovane Vanja (Mark Ejdelshtejn).
Lui è il figlio immaturo e straviziato di un oligarca russo. La invita nella villa dove abita, dove i due consumano diversi rapporti sessuali a pagamento. Vanja compra poi una settimana con lei per 15000 dollari. Partono per Las Vegas assieme a degli amici scapestrati di lui.
Vanja le propone di sposarlo. Lei, da un lato incantata dalla vita favolosa che le sta regalando, dall'altro forse sinceramente attratta dal suo modo di fare sopra le righe, accetta.
I problemi sorgono quando i genitori di Vanja vengono a sapere dell'unione. Inviano subito tre scagnozzi per cercare di salvare la situazione, ma visto il precipitare degli eventi decidono di andare di persona negli Stati Uniti per rimettere in riga il figlio scapestrato...

Anora: un film carino, che ha generosamente ricevuto la Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes
Il film, scritto e diretto da Sean Baker, è l'ennesima declinazione cinematografica della storia di Biancaneve e del Principe Azzurro. Un film carino, senza dubbio, che ha addirittura vinto la Palma d'Oro. Forse un po' troppo, francamente.
La protagonista della storia è (ovviamente) Anora, che però preferisce farsi chiamare Ani, forse per nascondere le sue origini. Lei ha una personalità complessa, allo stesso tempo ingenua e disincantata.
Quando Vanja le propone di sposarlo, lei è perfettamente consapevole dell'affare che la vita le offre su un piatto d'argento, ma allo stesso tempo è anche in qualche modo attratta dal ragazzo.

Lui invece ha una personalità molto semplice: è un consapevole e banale parassita della società, mantenuto dai ricchissimi genitori, e il suo unico interesse è affondare negli stravizi.
Ovviamente compare un terzo elemento nella storia: Igor (Jurij Borisov), il gorilla dal cuore d'oro, paradossalmente l'unico personaggio a provare un empatia per Ani, nonostante il suo ruolo.

Il film può essere diviso in tre parti, la prima nella quale si mette in moto la storia, che termina con il matrimonio di Ani e Vanja, seguita da quella più divertente, riassumibile come la caccia allo sposo in fuga da parte dei tre scagnozzi e della sposa, infine l'epilogo, con l'arrivo dei genitori e la resa dei conti finale.
Un finale che stacca decisamente con il tono grottesco, quasi surreale, che caratterizza buona parte della storia, e che regala un grande spessore al personaggio di Anora, grazie anche alla bravura di Mikey Madison.
Sean Baker non giudica la scelte di vita di lei, che di fatto sbarca il lunario vendendo in vari modi il suo corpo, lo sguardo critico è riservato ai ricconi che vivono una vita da nababbi, disprezzando le persone normali, e in definitiva anche i loro servitori, rappresentati plasticamente dai tre scagnozzi messi alle calcagna del figlio degenere.
Un film che si lascia guardare volentieri, con una magnifica protagonista, è vero, ma a mio avviso nel complesso la pellicola non propone niente di straordinario.
Opinione personale, ovviamente.