Le Conversazioni sull’opera non si fermano. Dopo gli incontri dedicati a Le Villi, Edgar, Manon Lescaut, La Bohème, Tosca e Madama Butterfly, che hanno animato i pomeriggi estivi all’Auditorium Simonetta Puccini di Torre del Lago, la rassegna ideata e organizzata dalla Fondazione Simonetta Puccini prosegue con sei nuovi appuntamenti che, da venerdì 27 settembre a domenica 22 dicembre 2024, permetteranno al pubblico di conoscere e approfondire altri grandi capolavori pucciniani, quelli della piena maturità del Maestro: La Fanciulla del West, La Rondine, Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi e l’incompiuta Turandot. Sul palco, a condurre le serate, che si svolgeranno come sempre presso l’Auditorium Simonetta Puccini, sarà Silvia Gasperini, pianista in numerosi concerti lirici in Italia e all’estero, che insieme a tenori e soprano di fama internazionale eseguirà brani e arie tratti dai melodrammi, illustrandone i passaggi musicali e commentando le parti salienti dei libretti d’opera. Tutti gli incontri sono ad ingresso libero e gratuito.
Si parte venerdì 27 settembre, alle18, con La Fanciulla del West, che debuttò al Metropolitan di New York nel 1910, con la direzione di Arturo Toscanini e Enrico Caruso nel ruolo del bandito Dick Johnson. Il titolo, ambientato in un villaggio di minatori nella California della corsa all’oro, si apre con un preludio orchestrale a sipario chiuso e ricostruisce l’ambiente del Far West attraverso numerosi elementi folkloristici americani, quali la ballata “Che faranno i vecchi miei”, musica ragtime, la vivace danza cakewalk, nata nelle comunità afroamericane, e una ninna-nanna pellerossa.
Domenica 13 ottobre, alle18, è il turno de La Rondine, di cui la Fondazione Simonetta Puccini custodisce l’autografo, a lungo ritenuto perduto. Originariamente commissionata come operetta da un teatro viennese, fu trasformata in opera in tre atti per volere di Puccini, che si affidò al libretto del commediografo Giuseppe Adami. Protagonista è Magda de Civry, una giovane mantenuta che trascorre le sue giornate nella Parigi del Secondo Impero. Una sera, travestita da grisette, si reca in un locale notturno, dove conosce Ruggero, di cui si innamora. I due fuggono insieme sulla Costa Azzurra, ma Magda, assalita dal rimorso, sceglie di tornare, come una rondine in volo, alla sua vita da cortigiana. Ricca di temi mondani, di valzer e balli moderni, La Rondine fu tacciata di banalità e poco apprezzata da pubblico e critica. È tutt’ora tra le meno rappresentate del repertorio pucciniano.
Gli incontri di novembre, tutti alle17, sono dedicati rispettivamente a Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi, gli atti unici che l’operista ideò per essere rappresentati insieme sotto il titolo Il Trittico. Sabato 16 si parla de Il Tabarro, una storia cupa che ha come sfondo i bassifondi di Parigi, mentre venerdì 22 si prosegue con Suor Angelica, la cui l’azione si svolge in un monastero nei pressi di Siena verso la fine del XVII secolo. Di famiglia aristocratica e costretta forzatamente alla vita monastica, Angelica nutre il desiderio di rivedere il figlio strappatole alla nascita. Sabato 30 la trilogia si chiude con Gianni Schicchi, opera comica per la quale Puccini trasse ispirazione da un episodio dantesco e che, tra le tre, riscosse il maggior successo.
Il ciclo di appuntamenti si chiude domenica 22 dicembre, di nuovo alle 17, con Turandot, l’ultimo dramma del compositore. Puccini morì a Bruxelles lasciandone incompiuta la partitura, che fu completata successivamente da Franco Alfano, uno dei suoi allievi. Rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, l’opera, ambientata a Pechino, narra le vicende della crudele principessa Turandot, che propone degli enigmi ai suoi pretendenti e fa uccidere coloro che non sanno scioglierli. Ma incontra il misterioso Calaf, che risolve i quesiti conquistando il suo amore.
Corrispondente SerenaLiotti