65 milioni di anni fa. Molto ere geologiche prima che un piede umano calpestasse il suolo terrestre, sul pianeta Somaris fioriva una civiltà tecnologicamente avanzata, dedita ai viaggi interstellari.
Mills (Adam Driver) è un pilota spaziale, che sta per intraprendere un viaggio di esplorazione particolarmente lungo. Lo scopo è guadagnare abbastanza soldi per curare la giovane figlia, colpita da una non meglio precisata malattia.
Dopo un lacrimoso commiato dalla sua famigliola, in riva all’oceano, ritroviamo il nostro eroe sulla sua astronave, con un carico di coloni in ibernazione criogenica.
Il solito sciame di asteroidi investe la navicella, e Mills deve effettuare un atterraggio di emergenza su un pianeta sconosciuto. Ovviamente si tratta della Terra, e il nostro protagonista si sveglia, ferito e sanguinante, nei rottami fumanti di mezza astronave.
L’altra metà si trova arrampicata su un picco roccioso a una quindicina di chilometri di distanza, e contiene il modulo di salvataggio, sola possibilità di salvezza. Unica superstite, oltre al nostro eroe, è una ragazzina preadolescente, Koa (Ariana Greenblatt) che ovviamente ricorda a Mills sua figlia.
I due si devono muovere nelle lussureggianti foreste del Cretaceo, infestate da dinosauri carnivori di ogni tipo. Ciliegina sulla torta, lo sciame di asteroidi è diretto dritto sulla Terra, e ce n’è uno enorme, il cui impatto è imminente, ci sono solo poche ore di tempo…
65: Fuga dalla Terra, un film di fantascienza senza infamia e senza lode
Personalmente sono rimasto abbastanza sorpreso nello scoprire che i membri dell’evoluta civiltà preumana del pianeta Somaris, anticipata dai titoli di testa, aveva fattezze… del tutto umane. Mi ha fatto poi sorridere rendermi conto che anche allora c’erano problemi con il sistema sanitario, alla facciaccia della tecnologia avanzata e dei sistemi sociali progrediti.
Ma vabbè, superato questo primo momento di misurata ilarità, che in definitiva dichiara esplicitamente che il film non vuole essere nient’altro che una semplice pellicola di intrattenimento, fregandosene della verosimiglianza, ci si cala nel racconto.
Operazione abbastanza facile, anche perché la situazione in cui si trova il nostro eroe è veramente intrigante, anche se vista mille volte in innumerevoli film di fantascienza, con in più la certezza di sapere che ben presto entreranno in azione i dinosauri, almeno per chi ha visto il trailer.
Il film vede in azione sulla Terra del Cretaceo due soli personaggi, con la complicazione che parlano due lingue diverse, e quindi non possono comprendersi bene. Ne segue che i dialoghi sono a dir poco scarni, a commento di una storia molto semplice e, diciamocela tutta, molto prevedibile, anche questa volta specie per chi ha visto il trailer, che in effetti racconta troppo.
Se uno guarda questo film per quello che vuole essere, la pellicola funziona comunque abbastanza bene, nonostante tutto. Niente di straordinario, ma un’ora e mezzo di intrattenimento è garantito. Ci sono diversi jumpscare, grazie alla comparsa sullo schermo degli attesi rettili predatori, con un'accelerazione degli accadimenti nella seconda parte della storia, con una pioggia crescente di meteoriti che introduce il (prevedibilissimo) finale pirotecnico.
Molto bravo Adam Driver, che fa miracoli per rendere credibile un personaggio che deve riempire lo schermo avendo per unica spalla una ragazzina timida, con dialoghi appena abbozzati per i citati problemi linguistici.
Per gli amanti del genere, che non hanno particolari aspettative. Astenersi gli altri.