38° festival Time in Jazz • Al via domani a Berchidda (OT) i concerti sul palco centrale del festival con Stefano Bollani Danish Trio e con Ze in the Clouds

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38° festival Time in Jazz • Al via domani a Berchidda (OT) i concerti sul palco centrale del festival con Stefano Bollani Danish Trio e con Ze in the Clouds

La settimana di Ferragosto a Time in Jazz comincia domani, lunedì 11 agosto, con una lunga e densa serie di eventi, con la musica a fare da protagonista, insieme ai libri e agli incontri con gli autori, le mostre, i laboratori e le attività per i bambini, e altro ancora, secondo la consueta formula del festival ideato e diretto da Paolo Fresu tra la sua Berchidda e gli altri centri del nord Sardegna in cui sta svolgendo la sua trentottesima edizione, in corso fino a sabato prossimo, 16 agosto.

Una giornata che vivrà il suo culmine proprio a Berchidda dove alle 21.30 si accendono per la prima volta i riflettori sul “palco centrale” del festival, in Piazza del Popolo, in una serata che registra già il tutto esaurito per i concerti di Stefano Bollani con il Danish Trio e di Ze in the Clouds. Spetta a quest’ultimo il compito di inaugurare il palcoscenico: pianista, compositore e produttore d'avanguardia con base a Milano Ze in the Clouds, al secolo Giuseppe Vitale, ha creato una propria visione compositiva che affonda le radici nel jazz contemporaneo, ma che negli ultimi lavori si è evoluta in un linguaggio elettronico-rinascimentale. Torna a Time in Jazz dopo cinque anni con una performance in piano solo, proponendo i momenti più significativi della sua carriera, con un crossover che spazia da parentesi rinascimentali fino al post-jazz elettronico. Al termine della sua esibizione gli verrà consegnato il premio Biorepack, che il consorzio nazionale per il riciclo delle bioplastiche compostabili, partner di Time in Jazz, destina all'artista più visionario presente al festival; si rinnova così, per il quarto anno consecutivo, la collaborazione finalizzata a sensibilizzare artisti, pubblico e ospiti sui temi della sostenibilità e dell'economia circolare attraverso iniziative come l'uso di stoviglie compostabili per il consumo dei pasti e il sistema di raccolta del rifiuto umido.

Altro gradito e atteso ritorno a Time in Jazz è quello di Stefano Bollani,

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protagonista del secondo set della serata. Classe 1972, il pianista milanese di nascita ma fiorentino d'adozione, tra gli esponenti più apprezzati e popolari della scena jazzistica italiana, sarà sul palco di Piazza del Popolo alla testa del Danish Trio; ad affiancarlo, due musicisti di punta del jazz scandinavo, i danesi (appunto) Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria: i tre sono compagni d'avventura dal 2002, all'epoca della loro collaborazione con Enrico Rava in occasione della sua vittoria al prestigioso Jazzpar. Da questo incontro è partita una collaborazione culminata con la pubblicazione degli album "Mi ritorni in mente" (2003) e "Gleda" (2005) per la danese Stunt Records, e "Stone in the Water" (2009), pubblicato dalla tedesca ECM come anche "Joy in Spite of Everything" (2014), registrato a New York con il chitarrista Bill Frisell e il sassofonista Mark Turner, e "Close to You"(Stunt), dove il trio affianca la cantante danese Katrine Madsen. Bollani spiega che "nell'interazione del trio l'ascolto è centrale: ciascuno è attento a ciò che gli altri suonano, ma concentrato sul suono nella sua totalità". Nei concerti, la musica è un momento unico e coinvolgente, senza scalette preordinate, in cui la gioia di vivere e suonare è il filo conduttore.

Spenti i riflettori sul palco di Piazza del Popolo, la musica si sposta nella piazzetta adiacente per Time After Time, lo spazio dopo concerto affidato anche quest'anno a Pierpaolo Vacca, talento dell'organetto diatonico nato nel solco della tradizione sarda ma da sempre aperto a ogni altro stimolo e genere musicale. Ogni sera Pierpaolo Vacca suonerà con un artista di volta in volta diverso, in una serie di progetti ospitati da Insulae Lab, il centro di produzione della musica jazz e della creatività artistica delle isole del Mediterraneo ideato e curato da Time in Jazz. La prima serata, lunedì, vedrà l'incontro tra l'organetto di Vacca e la chitarra coniugata all'elettronica più pura di Menion, al secolo Stefano Ferrari, musicista sardo con sede a Berlino, nel progetto "Lux Sphere". La musica a Time in Jazz non finisce mai: dopo Time After Time, a chiudere la giornata, torna anche quest'anno l'appuntamento notturno con A Not Necessary Mix, il dj set di Renton a base di techno, house e minimal, reminiscenze funky, disco e bass music, che ogni notte farà ballare la piazza al centro del paese.

Nel frattempo, durante la giornata di domani (lunedì 11), altri luoghi e appuntamenti attendono il pubblico del festival. La mattina si apre in musica alle 11 all'ombra della pineta di Sant'Anna, nei pressi di Budoni, con l'esibizione del Duo Bottasso:

attivo da vent'anni nell'incontro fra folk, improvvisazione, musica contemporanea e progetti multidisciplinari, il sodalizio artistico dei fratelli Nicolò (violino, violino tenore d'amore) e Simone Bottasso (organetto, elettronica) si distingue per la capacità di mescolare influenze e abbattere i confini stilistici. I due portano in scena il loro nuovo progetto "Postcards from Italy", nato come colonna sonora per quindici pellicole d'epoca girate in Italia un secolo fa, e frutto di un lavoro di ricerca sul paesaggio e il territorio italiano e sugli effetti dell'overtourism in diverse località.

Contemporaneamente, sempre alle 11, ma all'Aeroporto Olbia – Costa Smeralda, le note colorate dei Mefisto Brass accoglieranno i passeggeri in transito con il loro "Sound System a Energia Polmonare" fatto di strumenti a fiato e percussioni, e brani originali tratti dai loro due album, "Amhardcore" e "Totem".

Si resta sulla costa orientale, a Porto Taverna, nel territorio di Loiri Porto San Paolo, per il live pomeridiano: alle 18, Matteo Paggi, trombonista al fianco di Enrico Rava nei Fearless Five (di scena il 12 a Berchidda) e vincitore del Top Jazz 2024 come miglior nuovo talento, presenta il suo progetto Words: un concept di improvvisazione ispirata che abbatte ogni barriera tra i generi musicali, dando voce all'espressione più autentica e profonda di ogni musicista, grazie a un metodo compositivo originale; in questa occasione, il trombonista marchigiano, classe 1997, è accompagnato da due musicisti d'eccellenza della scena jazz europea contemporanea: il trombettista irlandese Alistair Payne e il sassofonista portoghese José Soares.


Berchiddaalle 19.30 la parata dei Mefisto Brass farà da apripista a un nuovo appuntamento con il Festivalbar: alle 20 al Café Rosé sarà di scena TVS (al secolo Teresa Virginia Salis), flautista, musicista elettronica, compositrice, producer e Dj con la passione per la musica ambient e techno. Il progetto TVS, nato nel 2017, si basa sull'interazione tra strumenti tradizionali e musica elettronica, combinando suoni ambientali, strumentali e sintetici.