Recensione dello spettacolo SOVRIMPRESSIONI andato in scena alla Sala Assoli da venerdì 9 a domenica 11 febbraio 2024

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Recensione dello spettacolo SOVRIMPRESSIONI andato in scena alla Sala Assoli da venerdì 9 a domenica 11 febbraio 2024

Napoli. Sala Assoli da venerdì 9 a domenica 11 febbraio 2024 è andato in scena "Sovrimpressioni" con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini. La sala Assoli-Casa del contemporaneo di Vico Lungo Teatro Nuovo è la terza tappa scelta dopo Madrid e Parigi, del percorso liberamente ispirato al film "Ginger e Fred" di Fellini. Prodotto da A.D., Santarcangelo Festival, i performer ci regalano la bellezza dei silenzi e delle pause incorniciate in una regia fatta di sovra-impressioni, appunto, di suggestioni stratificate una sull’altra, infatti il titolo si riferisce alla raccolta di poesie di Andrea Zanzotto “al suo bisogno di sovrapporre artificio e natura, lingua madre e neologismi, rapporto con le cose e i lampi del pensiero”. Intorno ad un lungo tavolo, un piccolo specchio bifronte centrale, ha la funzione di riflettere senza dividere. Cecilia Bertozzi e Chiara Boitani, si aggirano in sala con eleganza, truccano e preparano Antonio e Daria come se fossero in un camerino dilatato nello spazio-tempo che intercorre tra cinema e teatro, tra verità e finzione.

Un banchetto intimo dove il pubblico è invitato a sentirsi a suo agio e a prenderne emotivamente parte. Siamo dentro pensieri proiettati su set: “Non ci ho mai pensato al futuro, ho sempre vissuto in questa pianura sconfinata che è il presente”.
Tra i costumi di Metella Raboni, un abito barocco e bianco, forse da ballo, spicca. Ci viene da pensare che, sotto le luci di Giulia Pastore, prima o poi sarà indossato, non è accaduto e un po’ ci restiamo male, ma fa parte dell’atmosfera di sospensione raffinata del testo scenico. Semplicemente non viene scelto e sorridiamo perché, in fondo, i protagonisti lo sanno che non è affatto vero che “la curva artistica si è esaurita ed è iniziata la fase della ciabatta elegante di casa”. Una caduta finta, un passo di tip-tap, et voilà le jeux sont fait, personalità e personaggi si miscelano nelle confidenze di Federico Fellini, su Giulietta Masina e Mastroianni, aneddoti come se fossero appena pensati, ricordi ironici rivissuti come in un ping pong di nostalgie in cui i due attori sono completamente allo scoperto. Li percepiamo intensi e nudi, perché ogni gesto, ogni sguardo, ogni sospiro della scrittura di Deflorian – Tagliarini è un privilegio di bellezza. “Forse noi prendiamo quello che ci fa male e lo trasformiamo in una gag

dalla corrispondente Anita Laudando