L'AVARO di Molière con UGO DIGHERO la prossima settimana nel CIRCUITO ERT

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L'AVARO di Molière con UGO DIGHERO la prossima settimana nel CIRCUITO ERT

CORDENONS – AUDITORIUM ALDO MORO
martedì 28 novembre – ore 21.00

CIVIDALE DEL FRIULI – TEATRO ADELAIDE RISTORI                mercoledì 29 novembre – ore 21.00

GEMONA DEL FRIULI – TEATRO SOCIALE
giovedì 30 novembre – ore 21.00

MANIAGO – TEATRO GIUSEPPE VERDI                                                 venerdì 1. Novembre – ore 20.45


Circuito ERT Ugo Dighero sarà Arpagone nell’allestimento di Luigi Saravo de L’Avaro di Molière. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Nazionale di Genova e dagli Artisti Associati, sarà ospite del Circuito ERT per quattro serate: martedì 28 novembre all’Auditorium Aldo Moro di Cordenons, mercoledì 29 novembre al Teatro Ristori di Cividale, giovedì 30 novembre al Teatro Sociale di Gemona e venerdì 1. dicembre al Teatro Verdi di Maniago. Tutte le repliche andranno in scena alle ore 21 con l’eccezione di Maniago dove il sipario si aprirà alle 20.45. Sul palco, assieme a Ugo Dighero, saliranno Mariangeles Torres - nel doppio ruolo del servitore Freccia e della domestica Frosina -, Elisabetta Mazzucco, Paolo Li Volsi, Rebecca Redaelli, Fabio Barone, Stefano Di Lauro e Cristian Giammarini.

La regia di Luigi Saravo ambienta lo spettacolo in una dimensione che rimanda al nostro quotidiano, giostrando con riferimenti temporali diversi, dagli smartphone agli abiti anni Settanta fino agli spot che tormentano Arpagone: è proprio la pubblicità il diavolo che potrebbe indurlo nella tentazione di spendere il suo amato denaro. Anche le musiche originali di Paolo Silvestri si muovono su piani diversi, mentre la nuova traduzione di Letizia Russo, fresca e diretta, contribuisce a dare a un testo che ha oltre 350 anni un ritmo contemporaneo.

Nella commedia di Molière si assiste a un epico scontro tra sentimenti e soldi. Il protagonista è disposto a sacrificare la felicità dei figli, pur di non dovere fornire loro una dote e, anzi, acquisire nuove ricchezze attraverso i loro matrimoni. La contemporaneaità del testo risiede nel conflitto tra Arpagone e il suo entourage e le rispettive visioni economiche: una consumistica e una conservativa. Ad un occhio moderno, abituato ad una società in cui vige l’imperativo di far circolare il danaro inseguendo una crescita economica infinita, il gesto immobilista di Arpagone, ossessionato dall’idea di non intaccare il proprio patrimonio, suona quasi sovversivo, in opposizione alla tirannia del consumo.

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