L’Arlecchino di Stivalaccio Teatro fa tappa a Grado, Maniago e Codroipo

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L’Arlecchino di Stivalaccio Teatro fa tappa a Grado, Maniago e Codroipo

GRADO – AUDITORIUM BIAGIO MARIN
venerdì 15 marzo – ore 20.45

MANIAGO – TEATRO GIUSEPPE VERDI
sabato 16 marzo – ore 20.45

CODROIPO – TEATRO BENOIS-DE CECCO


Grado Stivalaccio Teatro porta in scena nove attori su un canovaccio inedito, poggiandosi sull’arte attorale e sugli strumenti propri della Commedia dell’Arte: la

recitazione, il canto, la danza, il combattimento scenico, i lazzi e l’improvvisazione. Arlecchinomuto per spavento, spettacolo co-prodotto dal Teatro Stabile del Veneto, sarà ospite nel Circuito ERT per tre serate: venerdì 15 marzo all’Auditorium Biagio Marin di Grado, sabato 16 marzo al Teatro Giuseppe Verdi di Maniago, domenica 17 marzo al Teatro Benois-De Cecco di Codroipo. Tutte e tre le serate avranno inizio alle 20.45. Sui palchi regionali si esibiranno Marco Zoppello –anche autore del soggetto e regista dello spettacolo -, Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Michele Mori, Stefano Rota, Pierdomenico Simone e Maria Luisa Zaltron. In occasione della replica di Codroipo, domenica alle ore 18 nel foyer del Teatro, ci sarà un incontroaperto al pubblico con Marco Zoppello e una parte della compagnia, modererà il vicesindaco Giacomo Trevisan e saranno presenti i ragazzi di Zerotraccia assieme alla loro insegnante Monica Aguzzi.

Uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi dei primi del Settecento viene riproposto per la prima volta in epoca moderna. Il muto per spavento rappresenta un grande omaggio alla Commedia dell’Arte e all’abilità tutta italiana del fare di necessità virtù.

Nel 1716, dopo circa quindici anni di esilio forzato, i Comici Italiani tornano finalmente ad essere protagonisti del teatro parigino e lo fanno con una compagnia di tutto rispetto. Luigi Riccoboni in arte Lelio, capocomico della troupe, si circonda dei migliori interpreti dello stivale tra cui, per la prima volta in Francia, l’Arlecchino vicentino Tommaso Visentini, pronto a sostituire lo scomparso e amato Evaristo Gherardi. Ma il Visentini non parlava francese, deficit imperdonabile per il pubblico della capitale. Ed è qui che emerge il genio di Riccoboni nell’inventare un originale canovaccio dove il servo bergamasco diviene muto…per spavento!

Arlecchino muto per spavento è uno spettacolo dove gioco, invenzione, amore, paura e dramma si mescolano tra le smorfie inamovibili delle maschere; dove gli intrecci si ingarbugliano sull’equivoco e lentamente si dipanano tra le dita dei personaggi, costantemente in equilibrio tra divertimento sfrenato e poesia.

e.l.